
Berluscones alla carica Congressi più lontani

Oltre quaranta nomi. A conti fatti decine di migliaia di voti. Si allarga a macchia d'olio il «patto del pesto» a casa Cicchitto, vale a dire il correntone fedele a Berlusconi di Roma e del Lazio che tiene oggi la sua seconda convention «ufficiale» sullo sviluppo della Capitale e della Regione. Undici consiglieri capitolini, gli assessori di Roma Capitale Antoniozzi, Bordoni e Corsini; gli assessori regionali Zappalà, Birindelli, Santini, Armeni e Mattei. I parlamentari Baccini, Mazzocchi, Versace, Berelli, Calabria, Lorenzin. E ancora il presidente del Consiglio regionale, Abbruzzese e quello dell'Assemblea capitolina, Pomarici. Il coordinatore e il vice del Pdl Lazio, Piso e Pallone. Significativa poi la presenza di Veronica Cappellaro, presidente della commissione Cultura alla Regione e compagna di Francesco Pasquali, l'ex coordinatore nazionale dei giovani del Pdl e consigliere regionale passato l'altro ieri a Fli. L'attesa è per le conclusioni affidate ad Alemanno, Cicchitto, Tajani e i saluti del sottosegretario Giro. Una prova di forza dei «berluscones» che assume un significato politico decisivo dentro e fuori il Pdl. Non solo per mostrare che l'uscita di Pasquali non ha affatto scalfito il gruppo ma che sul governo di centrodestra della Capitale e della Regione sono ancora i berluscones a poter dettare legge. Non sono escluse infatti critiche «costruttive» ai governi del centrodestra in Campidoglio e alla Pisana. Una riflessione che assume connotati strategici qualora saltassero i congressi locali previsti per marzo, un'ipotesi scontata qualora si andasse a voto anticipato. Nessun rinnovo dei vertici del partito e dunque un riposizionamento delle varie correnti che dovranno rinviare, ancora, la resa dei conti. O meglio, la resa dei conti potrebbe avvenire a suon di voti e non di tessere. Uno «stop» che può agevolare molti ma non tutti. Resta ancora irrisolto il nodo degli esclusi della lista Pdl di Roma e Lazio alle Regionali e le prime nomine della Polverini in alcune aziende dove è scaduto il mandato dei vertici, sarebbero state di nuovo congelate. Almeno fino al 14 dicembre. Dal giorno dopo, infatti, potrebbe cambiare davvero tutto.
Dai blog

Pokerissimo Lazio al Monza


Prova di forza della Lazio


"La cultura woke è pericolosa". La verità di Enrico Ruggeri
