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Da piazza modello a pattumiera

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Latorre «nuovo biglietto da visita» del quartiere è devastata dalle scritte dei writers. Le definizioni per piazza Capelvenere sono prese in prestito da sito internet del Comune di Roma, sezione XIII Municipio. Note che stonano con il degrado che regna sovrano da anni nei circa 15mila metri quadrati dello slargo, riqualificato nel 1998 nell'ambito del progetto «Cento piazze» del Campidoglio. Da tempo ormai invece Capelvenere è sinonimo di luogo di spaccio e abbandono. Lo testimoniano in primis, simbolicamente, le «firme» che alcuni vandali hanno lasciato sul cartello che indica gli uffici del XIII, di cui resta solo l'anagrafe e pochi altri servizi. I vigili urbani se ne sono andati da tempo, come il 90% dei negozianti. Alle 11 di un venerdì mattina, di serrande alzate se ne contano non più di tre. Affitti esosi e in più tocca pagare gli arretrati, le morosità lasciate dai precedenti proprietari che hanno, giustamente, sloggiato per mancanza di entrate e troppi furti. Lo spiegano i commercianti, 5 su 20 quelli rimasti (ultima a chiudere l'edicola), ma la faccia non ce la mettono perché non si può rischiare che poi i vandali ti facciano visita. «Chi sarebbe disposto a pagare l'affitto per venire a lavorare in una piazza vuota?», spiega Giancarlo Sereni, titolare del negozio di rivendita di cicli e motocicli, unico a esporsi. Le immagini del degrado farebbero scappare chiunque. La fontana, su cui spicca la targa in memoria di Lido Duranti, 24enne del quartiere morto alle Fosse Ardeatine, è vuota da almeno tre anni: al posto dell'acqua pezzi di marmo crollati e «opere» dei teppisti. Il pavimento di mattonelle è spaccato in più punti, mentre le panchine, divelte, sono state spostate per creare «salottini» serali dai vagabondi di turno. Da film dell'orrore poi il sottopassaggio che dovrebbe, per chi avesse il coraggio di percorrerlo, collegare al tunnel della via del Mare: il fetore di urina lascia appena il tempo di aprire la porta, scorgere un materasso abbandonato e preservativi e scappare. La vetrata colorata, ad opera dell'artista Dorazio, posizionata su un lato della torre della piazza, è stata spaccata a più riprese: l'ultimo episodio giorni fa, neppure ripreso dalle telecamere «impegnate» a rimirare un pezzo di aiuola. «Oltre al posizionamento di un'ulteriore telecamera - annuncia l'assessore ai Lavori pubblici del XIII Municipio Amerigo Olive -, esiste un progetto di riqualificazione pronto per essere approvato dalla Giunta capitolina, che prevede nuovi assetti viari per il raggiungimento della piazza e provvedimenti in merito agli affitti». «L'unico modo per salvare Capelvenere è riconvertire i negozi - conferma Luca Capobianco, presidente Ascom di Ostia -. Primo passo metter mano agli arretrati poi affidare i locali a enti o associazioni. Attendiamo soluzioni». Val. Cos.

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