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Il grazie dei familiari «Medici e infermieri sono stati eroi»

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«Vogliamodefinirli eroi, angeli», dicono Dalila e Monica. Parlano a nome di un gruppo di madri, che diversamente da loro non hanno voluto lasciare i loro piccoli neanche per due minuti, e hanno delegato loro per una testimonianza positiva sulla «strage evitata». «Quello che vogliamo raccontare - dice Dalila, di Taranto, che aveva soccorso suo fratello di due mesi e mezzo, facendogli la respirazione bocca a bocca - È la capacità di reazione di tutto il personale che si è catapultato nel padiglione dell'incendio. I medici hanno messo in salvo non solo i bambini, ma sono tornati indietro per salvare anche le cartelle cliniche». Una testimonianza a cui fa eco quella di Monica, che ha portato suo figlio da Cagliari a Roma: «Vogliamo sottolineare la grande professionalità, l'accuratezza degli interventi nonostante la situazione di panico generale». «Mio figlio è in pediatria da ieri sera - continua Monica - i medici si stanno occupando di tutti i bambini come se fossero loro figli. Ho avuto la psicologa al mio fianco fino a tardi. Non siamo stati lasciati mai da soli». C'è anche chi ha un approccio prudente nella valutazione dell'accaduto. «L'ho saputo da internet - spiega Massimiliano, accorso al Bambino Gesù da Viterbo. Mia figlia era al primo piano, proprio dove c'è stato l'incendio. Aspetto di capire quali siano state le cause, prima di immaginare una reazione». «La verità - aggiunge il padre di un altro bambino, venuto a Roma invece da Salerno - è che si è trattato di un incidente, la mala sanità non si trova in questo ospedale».

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