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Alle otto di mattina è già il caos

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Mezz'oradopo l'inferno. E alle nove si contano i danni. Ritardi al lavoro. Ritardi a scuola. Ritardi ovunque. La giornata inizia col piede sbagliato. È il destino dei romani che imboccano in auto viale Baccelli di buon mattino. Arrivando da largo Terme di Caracalla si raggiunge largo Fioritto (500 metri) in non meno di venti minuti. In media. I più fortunati ne impiegano quindici, altri anche mezzora. Il blocco che crea l'imbuto dove le macchine non passano, se non una alla volta, è dato dai lavori che si stanno svolgendo sullo slargo. Cinque uomini in pettorina arancio hanno organizzato sullo spiazzale i cartelli dei lavori in corso. I caterpillar lavorano senza sosta. Stanno bucando l'asfalto dove nascerà un isolotto e trasportano tonnellate di terra dentro un cerchio fatto di divisori bianco-rossi dove nascerà la rotatoria. Avrà il compito di rendere fluido il traffico. Ma per ora l'effetto è contrario. Chi arriva in cima al viale maledice gli addetti ai lavori: «Ma fateli di notte», urla uno. «Non è possibile! Mezz'ora! Ma che avete fatto tutta l'estate?». Il viaggio nei cinquecento metri più lunghi di Roma lascia esasperati i conducenti. anche i motorini fanno fatica a svicolare. Un signore un po' anziano esce dalla casa di riposo di fronte e fissa la punta del fiume di auto. «Bah». Sospira. Poi alza un braccio col palmo della mano a baciare il cielo e sbotta: «È da settembre che stanno facendo i lavori questi. Tutte le mattine un casino che dura ore. Non starei in una di quelle macchine nemmeno se mi pagassero. Con l'età che ho rischio di morirci».

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