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Ultras pronti alla guerra

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Nelgiorno dell'incontro di calcio Roma-Genoa si erano preparati allo scontro. Avevano un arsenale di violenza. Unaa pattuglia dei carabinieri della stazione Ponte Milvio ha visto l'auto ferma. Quando si sono avvicinati, il 23enne alla guida della Ford Fiesta grigia, intestata alla madre, ha allungato il braccio come per nascondere qualcosa sotto al sedile. I militari si sono insospettiti e hanno fatto la scoperta: un machete con la lama di 25 centimetri e nel portabagli un coltello di 20 centimetri, due manganelli, un bastone di legno e una racchetta da sci spezzata. A casa del conducento c'era il resto: un passamontagna nero e un proiettile calibrlo 9x21. Il terzetto - di 20, 23 e 27 anni, di Tor Bella Monaca e Rocca di Papa - era armato delle peggiori intenzioni. Ieri il comandante del Gruppo Roma, il colonnello Giuseppe La Gala, ha voluto mandare un messaggio chiaro agli estremisti della tifoseria. I tre sono stati arrestati per possesso ingiustificato di materiale atto a scasso e rischiano tre anni di reclusione. Due sono incensurati e uno è già raggiunto dal divieto di partecipare a manifestazioni sportive (il Daspo). «Vedremo se ci saranno delle aggravanti - spiega La Gala - dovute al fatto che i tre sono stati trovati con delle armi nei pressi di un luogo in cui si svolgeva una manifestazione sportiva. Ancora non sappiamo perché fossero allo stadio nonostante giocasse la Roma, sono in corso degli accertamenti per verificare il motivo della loro presenza. La cosa certa è - ha proseguito il comandante La Gala - che è grave che un gruppo di ragazzi vada allo stadio con questo tipo di oggetti». Fab. Dic.

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