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Muri e cemento a 2 metri e mezzo dalle piante Ecco la macchina che salva platani e cantieri

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Sei lavori per realizzare il sottopasso di Lungotevere Augusta, destinato a fluidificare il transito veicolare da ponte Cavour a ponte Regina Margherita, prenderanno finalmente il via, i platani "importati" nella Roma umbertina post 1870, non correranno rischi. La novità arriva dalla Francia dove una nuova tecnica di «sollevamento» non traumatico delle alberature e la loro successiva ripiantumazione a lavori finiti si è dimostrata efficace e senza danni. L'entrata in funzione di questa attrezzatura altamente specializzata e dedicata a questo genere di interventi sarà sperimentata nei prossimi giorni su lungotevere Arnaldo da Brescia durante la realizzazione di un parcheggio per 400 posti auto. La macchina consente di «ingabbiare» il fusto e le radici senza esporli a traumatici scossoni e indebolirli. Una volta ultimati i lavori di scavo per la realizzazione del sottopasso e delle strutture complementari, gli alberi, come è avvenuto nella capitale d'Oltralpe durante i lavori sul Lungosenna, torneranno ad occupare la scena con le lunghe chiome che in primavera sembrano toccare coi rami le sponde del Tevere. Tutto senza danni assicurano gli esperti, che hanno già visto in funzione la macchina, che nel caso di Lungotevere Augusta potrebbe mettere a dimora l'alberatura in una gabbia protettiva di due metri e mezzo rispetto ai 5 un tempo necessari senza l'ausilio delle nuove tecnologie. Intanto i platani fanno comunque discutere i romani sempre molto attenti al loro destino al punto da mobilitarsi perfino per le potature. Ad esempio dopo i pesanti ma necessari interventi su viale Tor di Quinto, l'assessore all'Ambiente Fabio De Lillo assicura che «Il 25 ottobre comincerà l'intervento di ripiantumazione di 120 platani. Ad ogni abbattimento - precisa - seguono nuove piantumazioni: ed è certificato che piantiamo più alberi rispetto al passato».

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