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Il quoziente familiare è realtà Si rinforza l'asse Udc-Pdl

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.La discussione in aula Giulio Cesare, iniziata a luglio scorso, è finalmente approdata al voto ieri pomeriggio, quando la delibera presentata dal capogruppo Udc Alessandro Onorato è stata approvata all'unanimità. Il quoziente familiare consisterà in aiuti concreti alla famiglie - anche a quelle di fatto - sotto forma del «quoziente Roma», ossia una rimodulazione delle tariffe di asili nido, scuole serali comunali, trasporto scolastico, Tari e altre tariffe comunali. In pratica sconti alle famiglie per usufruire dei servizi del Comune. Il testo presentato in estate ha subìto una rimodulazione da parte dell'Aula Giulio Cesare. In particolare è stato bocciato l'emendamento del Pd che voleva estendere il quoziente alle famiglie anagrafiche; invece, ne è stato approvato un altro che riporta al significato di famiglia previsto dalla legge e cioè a tutti coloro che formano un nucleo inserito nello stesso stato di famiglia. Tanto per fare alcuni esempi: famiglia è una nonna che ha nel suo stato di famiglia la nipote; due fratelli di cui uno maggiorenne; una coppia non sposata che però ha nel proprio stato di famiglia il proprio figlio. In aula è stato preso l'impegno di studiare per tre mesi, con formule matematiche, quale possa essere il giusto algoritmo per partire da gennaio con il primo servizio sul quale il quoziente Roma verrà applicato. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, in Aula per la votazione, ha parlato di «un sostegno non retorico alla famiglia con elementi innovativi che possono portare Roma a essere esempio per l'Italia perché la vera e propria riforma fiscale sta nel quoziente familiare. È un pezzo di buona politica e se funziona a Roma nessuno a livello parlamentare può opporsi all'applicazione nel Paese». Per il primo firmatario Alessandro Onorato si tratta di «un esempio per fare un'opposizione costruttiva. Quello di oggi è un risultato storico. L'obiettivo era fornire un aiuto tangibile e concreto alle famiglie romane in questo periodo di devastante crisi economica. Presto partirà il tavolo di concertazione con le associazioni e le parti sociali con le quali verrà individuata una proposta condivisa per rimodulare in modo equo le tariffe e l'accesso ai servizi comunali. Si terrà conto di molti fattori che l'Isee non considera: disoccupazione, fonte reddituale, presenza di disabili, minori o anziani a carico».

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