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Pedaggi sul Gra, la Camera dice sì

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Il Grande Raccordo Anulare di Roma

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Mancano ancora otto mesi ma forse conviene iniziare a mettere gli spiccioli da parte. Il decreto legge che inserisce il pagamento di 25 tratte autostradali, tra le quali il Grande Raccordo Anulare e la Roma-Fiumicino, è stato approvato ieri dalla Camera dei Deputati. Il testo rinvia poi al Consiglio dei Ministri il decreto attuativo che stabilirà quali tratte saranno a pagamento e con quali modalità. La partita finale è ancora da giocare ma il round di Montecitorio non è stato un buon preludio. La «notizia» non è tanto nella bocciatura dell'emendamento del Pd che escludeva dal ticket il Gra e la Roma-Fiumicino (che la maggioranza bocci un emendamento dell'opposizione è prassi). Ma rischiare di approvare un ordine del giorno di un deputato del Pdl che preveda le stesse cose è tutta un'altra storia. L'ordine del giorno a firma di Mario Baccini, (Pdl) è stato bocciato con 258 no e 243 sì. Il testo avrebbe impegnato il Governo a mettere in atto «ulteriori iniziative per esentare dal pedaggio i residenti di Roma e provincia». A favore, oltre ovviamente al firmatario e a tutte le opposizioni, hanno votato anche i deputati della maggioranza: Consolo (Fli); Commercio e Lo Monte (Mpa); del Pdl: Angelucci, Cossiga, Farina, Lehner, Mazzocchi, Mussolini, Orsini, Pecorella, Sbai, Ventucci. Distrazione o strategia? Certamente il monito del finiano Aldo Di Biagio parla chiaro: «Ci attendiamo in tempi rapidi un tavolo tecnico nel quale avviare gli approfondimenti propedeutici alla rettifica del testo». Al di là della politica d'Aula la patata bollente è tutta nelle mani del sindaco Alemanno, finito sotto il fuoco «nemico» del Pd, e «amico» da parte di più di un esponente del Pdl. Soddisfatto per l'approvazione, stavolta «in blocco» dell'ordine del giorno del Pdl Lazio, e proposto dalla deputata Barbara Saltamartini, il primo cittadino sa bene che la partita non è finita. Il pensiero va alla prossima campagna elettorale, quando il Pd punterà il dito sull'introduzione del pedaggio. Un ko politico che va mitigato. «L'approvazione dell'ordine del giorno alla Camera è importante e ringrazio tutti i parlamentari che hanno lavorato per individuare una soluzione - ha commentato Alemanno - Non sarebbe stato possibile approvare un emendamento soppressivo perché avrebbe fatto decadere il decreto e creato così problemi ai lavoratori della Tirrenia. Al contrario, questo un ordine del giorno apre una strada concreta: il governo si è impegnato a rivedere la questione del balzello che, ci tengo a precisare, non riguarda i romani ma i pendolari».   Il prossimo, forse decisivo round, è ora quello della Finanziaria. «La manovra sarà approvata entro l'anno - ricorda il sindaco - e quindi ci permetterà di intervenire molto prima dell'entrata in vigore delle norme». L'Anas intanto va avanti. I termini della gara si sono chiusi ieri. Entro la fine dell'anno verrà assegnato l'appalto. I varchi (sul modello della Ztl o del Telepass) saranno attivi a partire da maggio. Ma nei miracoli, affinché si realizzino, occorre crederci. E la speranza resta ancora quella che sul Gra non si installino mai, soprattutto alla luce delle parole del presidente della Provincia, Nicola Zingaretti: «I romani ricorderanno la destra per questo». L'accusa però non passa. Il segretario capitolino del Pdl, e deputato, Gianni Sammarco puntualizza. «I cittadini non hanno mai apprezzato chi specula su di loro specialmente fornendo notizie false. La realtà è che l'ordine del giorno presentato dai deputati Pdl eletti nel Lazio e accolto dal Governo consentirà ai romani di essere esentati dai pedaggi e di prevedere misure speciali per i pendolari». Ipse dixit.  

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