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Degrado sul palco del Fiorello-Show

Il parcheggio di piazzale Clodio trasformata in discarica

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Riflettori spenti sul Fiorello Show. Va in onda il degrado. È bastato chiudere il tendone dove il mattatore siciliano fece impazzire il pubblico di Sky, poco più di un anno fa, per riconvertire piazzale Clodio in un luogo-rifiugio per i senzatetto. Dove sorgeva il palco dello showman ora c'è di nuovo il parcheggio. I romani arrivano, posteggiano l'auto nello spiazzale, lasciano la «mancia» al parcheggiatore abusivo e filano al lavoro. Sanno bene che a pochi metri di distanza ci sono dei piccoli insediamenti abusivi. Lì, tra i cespugli più fitti di piazzale Clodio una donna sistema i panni, appendendoli su un ramo. Sposta alcuni bauli. Guida un passeggino vuoto tra un arbusto e tronco. Carica un copertone e torna indietro. Al di là della recizione del parcheggio, intanto, la vita e il traffico della Capitale continuano a scorrere. La donna, scura in volto, con la felpa rossa e una gonna nera sotto le ginocchia, sembra affaccendata. Va a una fontana e torna con un secchio d'acqua. Rovista in un secchione e torna indietro con due buste. Poco più in là un topino esce da uno scarpone rotto. Rosicchia un po' la punta e fugge via, in mezzo al verde scapigliato fatto di erbacce e tronchi spezzati. Il parcheggio di piazzale Clodio è così. Trascurato. Abitato. Divenuto quasi una maxi cesto della spazzatura. Con centinaia di bottiglie di plastica schiacciate a terra, i copertoni delle auto rotte, parti di vecchi televisori impolverati, vestiti stracciati, pannelli in polistirolo, sacchetti dei rifiuti, scatole, cartoni e ancora cartacce di ogni specie. Ci sono inoltre centinaia di metri di tubi di plastica a terra. Serviti un tempo chissà cosa e piazzati negli angoli del terrerno, sembrano incorniciare un luogo abbandonato dalla pulizia ordinaria. Sul lato di via Teulada, intanto, stanno costruendo il nuovo parcheggio sotterraneo. Ecco perché dentro il nostro parking abbandonato di piazzale Clodio sono accantonate decine di transenne e attrezzi da lavoro. Nessuna protezione, sono a disposizione di chiunque. E tra le auto dentro la recinzione, tra gli insediamenti, i guidatori chiudono la portiera a chiave e vanno via velocemente. Inciampando a volte in una bottiglia di vetro di Peroni o in una scatola di Dash. Avviandosi verso l'uscita della piazza evitano di guardare sulla destra. Lì c'è un piccolo sentiero che porta a un edificio abbandonato. È recintato da una cancellata di metallo. Eppure dentro la cinta, sotto il palazzo, qualcuno vi abita. C'è un materasso a terra. Sporco. Grigio. Con una valigia contenente alcuni vestiti. Poco più il là, appesa a un chiodo arruginito, una sacca. Ce n'è un altra a due metri di distanza. I senzatetto, che la notte trovano rifugio dentro quella recinzione, non ci sono. Torneranno quando farà buio ed è più facile entrare senza destare sospetti. Calato il sole, del resto, non li noterà più nessuno. Almeno fino al giorno in cui a piazzale Clodio Fiorello riaccenderà le luci sul suo Show.

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