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Non chiamatela Comune

Celebrazioni per i 140 anni di Roma Capitale. Il Sindaco di Roma Gianni Alemanno, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il ministro della Difesa Ignazio La Russa

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Saranno i «fanti piumati» a suonare l'inno nazionale a Porta Pia. Le note di Mameli ci porteranno a quel 20 settembre 1870, quando i bersaglieri guidati dal generale Cadorna entrarono a Porta Pia. E sempre su quelle stesse note ritorneremo ad oggi e all'addio della parola «Comune di Roma» e al benvenuto a «Roma Capitale». L'appuntamento è per le 9.50, quando il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il Cardinale Tarcisio Bertone (per la prima volta un segretario di Stato vaticano, partecipa alle celebrazioni della breccia di Porta Pia) e il sindaco Alemanno renderanno omaggio ai caduti del 1870. Una giornata solenne, quella di oggi, che chiuderà la tre giorni di festeggiamenti dedicati ai 140 anni di Roma Capitale. Una giornata destinata ad entrare nella storia. Dalla visita ufficiale del Capo dello Stato in Campidoglio, dove le verrà conferita, in un'aula Giulio Cesare completamente ristrutturata, la cittadinanza onoraria. E sarà primo cittadino di «Roma Capitale». Contestualmente infatti proprio da oggi è legge il primo decreto della riforma che riconosce a Roma, dopo 140 anni, lo status speciale di Capitale d'Italia. La presenza poi del cardinal Bertone chiude definitavamente la «ferita» storica della caduta dello Stato Pontificio. Non solo istituzioni però. Le celebrazioni di questi tre giorni hanno «regalato» al pubblico, oltre a spettacoli speciali anche la riapertura di Palazzo Braschi e di una parte di Palazzo Barberini. Il portone monumentale del Museo di Roma a palazzo Braschi, che ospita la mostra «il Risorgimento a colori», è stato infatti riaperto ieri mattina. Per quanto riguarda Palazzo Barberini, il commento del sindaco è esaustivo: «Quasi paragonabile ai Musei Vaticani». La seconda giornata di festa è teminata con uno scenografico spettacolo pirotecnico a Porta Pia. «È una grande festa - ha detto Alemanno a fine giornata - il ricordo di Roma che è diventata capitale, ma oggi, soprattutto, serve a ricordare che questo impegno si rinnova ogni giorno e soprattutto domani (oggi ndr) con la visita del presidente della Repubblica e con la trasformazione del Comune di Roma in Roma Capitale»

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