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«Nessun abuso, è solo un complotto»

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Continuaa respingere con fermezza l'accusa di pedofilia. «Non ho abusato di nessun ragazzino», è la frase che ha voluto ripetere anche ieri davanti ai giudici che lo stanno processando. Don Ruggero Conti, parroco della chiesa a Selva Candida, si è presentato in aula con un maglione di colore blu, che però, a metà udienza si è sfilato per il caldo: l'aula era infatti piena di parrocchiano che continuano a sostenere la tesi difensiva dell'imputato: «È innocente». Lo stesso parroco, comunque, oltre a repingere qualsiasi responsabilità, punta il dito contro il viceparroco. «Sono accuse che sono state costruite abilmente contro di me da don Claudio Brichetto». Il sacerdote è stato arrestato il 30 giugno del 2008 perché accusato di aver abusato negli ultimi dieci anni di sette bambini affidati alle sue cure nell'oratorio e nei campi estivi. Secondo il sostituto procuratore Francesco Scavo, l'imputato, che ora si trova agli arresti domiciliari, avrebbe compiuto le molestie tra il 1998 e il maggio 2008 quando era parroco della chiesa della Natività di Maria Santissima a Selva Candida. Ieri don Ruggero ha dovuto rispondere alle domande del magistrato e anche degli avvocati di parte civile. Quando gli è stato chiesto il perché di tante accuse contro di lui ha risposto: «Non me lo so spiegare, sono persone con cui ero in ottimi rapporti, di alcuni ho celebrato anche il matrimonio. Sono 27 mesi che mi faccio questa domanda. Si tratta di persone che sono comparse dopo il mio arresto che ebbe una grande risonanza mediatica. I ragazzi di Roma sono sì delle vittime, ma non di abusi, ma di una storia costruita e diventata travolgente anche per loro». Nel corso dell'udienza, don Ruggero ha anche riferito del colloqui avuto con monsignor Reali e dei presunti motivi che avrebbero portato il viceparroco a mettere in giro le voci che lui fose pedofilo. «Monsignor Gino Reali mi tranquillizzò e anzi mi disse di controllare io il mio viceparroco e la sua condotta morale, visto che era dichiaratamente omosessuale. «L'otto settembre del 2006, giorno della festa parrocchiale in cui annunciai che ero stato riconfermato per altri nove anni, vennero da me due suore che mi riferirono che don Brichetto stava dicendo che ero pedofilo». «L'imputato continua a negare le accuse - ha detto l'avvocato di parte civile Fabrizio Gallo - ma se è stato un complotto perché non ha presentato denunce per calunnia?». Nel corso della prossima udienza, fissata per il sette ottobre, saranno sentiti i testimoni della difesa.

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