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Al Centro carni riprendono le macellazioni.

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IlTar, che l'aveva sospesa accogliendo il ricordo degli operatori del mattatoio di viale Togliatti, non si pronuncerà. L'oggetto del contendere è svanito nel nulla. La versione degli avvocati del Campidoglio - rilasciata ieri alle agenzie di stampa - è che gli operatori (10 aziende) avrebbero rinunciato al ricorso. Parole che hanno fatto insorgere Michele Baldi, leader delMovimento per Roma, dal 2004 al fianco di Alessandro Piroli, presidente degli operatori: «Alemanno e i suoi collaboratori fanno il gioco delle tre carte. La verità è che il Comune si è ritirato per arrivare a una non discussione che lo avrebbe seppellito sotto una montagna di considerazioni giuridiche inoppugnabili e costretto a pagare i danni». La delibera, ricordiamo, seguiva quella rivotata dal Consiglio in primavera (la prima era stata annullata dal Tar) per cedere l'area di 21 ettari su ci sorge il mattatorio all'Ama, creditrice del Comune per circa 60 milioni di euro. L'amministrazione stava per iniziare l'approvazione di un bilancio più che sofferto. Nel 2004 ci aveva provato Veltroni e la vicenda, finita al Tar, aveva avuto lo stesso esito. Intanto gli operatori hanno speso milioni di euro per adeguare le strutture alle normative europee. Un motivo in più per non voler essere trasferiti al Car di Guidonia, un motivo in più per continuare la battaglia sul fronte penale.

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