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Muore schiacciata dall'ascensore

L'interno dello stabile di via Corvisieri

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Piera Pronti, 46 anni sposata con tre figli e un marito in cassa integrazione, è morta al suo primo giorno di lavoro schiacciata dall'ascensore della scala L nel condominio di via Corvisieri 3. Una tragica fatalità ma anche un po' d'imprudenza. L'ultimo respiro mentre effettuava le pulizie del palazzo con la sorella e il titolare della ditta, la Mcs srl, che le ha dato lavoro in un momento di grande difficoltà economica per la sua famiglia. La Procura ha aperto un'inchiesta. Il pm Maria Bice Barborini ha disposto l'autopsia. «Si tratta di incidente sul lavoro», ha detto. Ma non è esclusa l'ipotesi di omicidio colposo. E mentre l'intero condominio si chiede come sia potuto succedere, chi è arrivato sul posto mentre la 46enne di Sgurgola (Frosinone) era ancora agonizzante racconta la sua versione. Sono le dieci quando Piera è al terzo piano e divarica la scala di legno sul lato destro dell'ascensore. Deve pulire la grata. In quel punto, differentemente dalla parte frontale della struttura, la rete metallica è alta tre metri. Al settimo piano, intanto, la porta dell'ascensore è lasciata aperta per evitare che qualcuno lo utilizzi. Ma nessun cartello avverte che sono in corso pulizie straordinarie: nessuno sa che in quel momento si possono usare solo le scale. Qualche piano più sopra, al nono, un'inquilina esce di casa. L'ascensore è occupato. Scende a piedi. Finché non trova la porta dell'ascensore aperta. Entra, chiudendosela alle spalle. Preme «0». Pochi metri più sotto Piera si sporge con la testa oltre la grata per pulire il vano interno. L'impatto è violentissimo. La testa della donna finisce incastrata tra la rete metallica e la base dell'ascensore. Probabilmente si spezza l'osso del collo. La sorella è lì. Urla. Le grida attirano Anna che sale dal primo piano e si trova davanti la donna agonizzante: «L'ho toccata subito sul braccio. Era ancora calda». Arriva anche Arianna, che abita nel seminterrato. «Mi è preso un colpo! Ho subito chiesto se erano stati chiamati soccorsi». Sale Sabatino, il portiere. Vede la scena e corre a chiamare i carabinieri. Intanto l'inquilina coinvolta nell'incidente è ancora nell'ascensore. Sconvolta. Resterà due ore chiusa lì dentro, prima di essere liberata. A mezzogiorno il palazzo è off limits. Nel comprensorio si inizia a spargere la voce. I condomini che rientrano a casa resteranno in attesa, nell'atrio, fino alle quattro di pomeriggio. Quando al passaggio del corpo di Piera, avvolto in un lenzuolo verde, si faranno il segno della croce.

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