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Nessuno ha rimesso il respiratore a Jacopo

Sala parto

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Nessuno ha riattaccato il tubo del respiratore di Jacopo. E il neonato morto a due giorni dal parto, ha passato la notte senza ventilazione. Perché nessuno ha riattaccato il tubo del respiratore di Jacopo? Aveva bevuto il liquido amniotico e forse aveva un'infezione, respirava male, la mamma era al terzo parto cesareo, pesava 115 chili, era entrata con le doglie alle 2 del pomeriggio, ha partorito alle 8 di sera. Ma il tubo staccato e non ricollegato è stata una scelta e non una negligenza. «Il medico ha deciso se rintubarlo o meno» ha risposto ieri alla domanda il primario di Pronto Soccorso Adolfo Pagnanelli, ds vicario al Policlincio Casilino, dove il 26 agosto alle 20.45 è nato Jacopo. Due giorni dopo è morto. «Gli hanno attaccato il respiratore a 2 ore dalla nascita - ricorda il papà, Giancarlo Muzzi, 30 anni, operaio - sono andato via a mezzanotte e aveva il tubo. La mattina alle 8, quando sono ritornato non ce l'aveva più. E noi ne eravamo pure felici. Una dottoressa al reparto dei bimbi mi ha detto che se l'era tolto da solo e che non c'era necessità di rimetterlo. Anche a Selene, mia moglie, un'altra ha detto così. Però Jacopo è morto». Tanti i dubbi da chiarire. «Se non aveva bisogno del respiratore perché il venerdì mattina gli hanno fatto un farmaco che serve per aiutare la respirazione?» si chiede Giancarlo. La notte l'aggravamento. «Per una crisi respiratoria - racconta -, mi hanno avvisato l'alba di sabato, verso le sei. Provavano a fare, io ero nel panico ma li lasciavo fare. Verso le 10 ci è stato detto escludevano il problema polmonare, che era "un problema metabolico" e volevano trasferire Jacopo al Bambin Gesù. "Ma non è una cosa da 10 minuti" hanno detto a proposito del trasferimento. Noi aspettavamo notizie, solo verso mezzogiorno una dottoressa ci ha detto che Jacopo «era veramente grave», l'altra dietro scuoteva la testa. Gli abbiamo chiesto ma "che è morto?", ha taciuto e siamo scoppiati a piangere. Ho subito chiesto di farmelo vedere. Sono andato alla culletta, ho aperto gli oblò, ho sollevato la copertina metallica, la pancia si muoveva, ho chiesto: "il bambino si muove è vivo", mi hanno detto di no, era solo il movimento della macchina. È arrivata la lettiga con l'ambulanza. "C'era l'attività cardiaca" hanno detto. Ma il mio Jacopo è morto». Oggi il funerale alle 11 al santuario del Divino Amore. L'avvocato Vincenzo Sinopoli, legale del Policlinico, respinge «con decisione, anche sulla base di una indagine interna, che ci sia stata una lite. Chi ha ingenerato il dubbio, la confusione, ha causato un danno». Sempre ieri la commissione regionale voluta dal presidente Renata Polverini ha acquisito una prima documentazione presso il Policlinico Casilino. Saranno ascoltati i 7 sanitari presenti in sala parto.  

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