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Ticket sanitari, tasse sui rifiuti i mille escamotage del partito dei «taroccatori»

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Il«fai da te che poi, se posso, ti controllo». Il «via libera" all'autocertificazione, infatti, ha sancito la nascita del grande partito dei «taroccatori» di atti pubblici. Decisivo l'appoggio degli enti preposti al controllo ed alle verifiche che, in costante carenza di personale, non riescono, se non sporadicamente, a stanare gli iscritti. Così, se ci si reca in ospedale, per non pagare il ticket richiesto per la prestazione basta compilare un modulo e dichiarare di avere un reddito annuo borderline con la povertà. Lo stesso vale per le dichiarazioni dei redditi, per ottenere sconti su bollette elettriche, del gas e della raccolta dei rifiuti, per non pagare (o pagare meno) la retta per la frequentazione dell'asilo comunale da parte di un figlio. Tutto è nelle mani del cittadino che, ovviamente, agisce nella maniera più giusta. Per le sue tasche. Questa soluzione "di fiducia" partita un po' in sordina, si è diffusa a macchia d'olio ed ormai, praticamente per quasi tutto, si può effettuare un'autodichiarazione. Altra «devolution» è l'HCCP, un sistema di autocontrollo che ogni operatore nel settore della produzione di alimenti deve mettere in atto al fine di valutare e stimare pericoli e rischi e stabilire misure di controllo per prevenire l'insorgere di problemi igienici e sanitari. Famosi per la loro scrupolosità nell'applicarlo sono le migliaia di esercizi commerciali premiati dalle Asl, previo sopralluogo a fronte di esposto da parte degli avventori, con la chiusura del locale per il ritrovamento di blatte, escrementi di animali ed insetti. Il grande distributore italico «self-service» è attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Non serve nemmeno «introdurre una moneta». L'ultima speranza è che qualcuno, prima o poi, decida di staccare la spina. Mas. Vit.

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