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Certo sono un po' inquietanti, ma non si può fare a meno di ammirarli: sono i «professionisti del cassonetto», i «predatori del secchione perduto», quelli che recuperano gli oggetti che «il mondo ufficiale» getta via.

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No.Sono professionisti. Il «predatore del secchione perduto» è metodico: si sceglie la zona e, presumibilmente, la difende dai suoi simili. Preferisce i secchioni dei quartieri alti: Trieste, Parioli, Delle Vittorie: contengono immondizia di prima qualità. Fa «il giro» la mattina o la sera, quando fa più fresco. È armato di carrellino, anche quello chiaramente recuperato dall'immondizia, e di un bastone che ha attaccato in cima l'uncino di una stampella. Così può ispezionare comodamente dentro i cassonetti, recuperare quello che ancora c'è di utile e commerciabile e poi metterlo nel carrellino, Come al supermercato. Se uno si ferma un attimo ad osservarli ci si accorge che le scarpe le recuperano sempre. E fanno bene, perché le scarpe che noi del «mondo ufficiale» gettiamo via sono quasi sempre nuovissime, solo un po' passate di moda. Poi capi di abbigliamento (vale lo stesso discorso delle scarpe) e generi alimentari scaduti o prossimi alla scadenza. Avete presente quei tortellini in frigo con la data di un paio di giorni dopo che avete preferito gettare? L'altra sera sono stati la cena di una famiglia di «predatori». È un po' sconvolgente, ma tutto sommato fa piacere.

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