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A Palazzo Venezia il Gran Ballo delle debuttanti

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Ilballo può iniziare. I Saloni Monumentali di Palazzo Venezia, che prima di essere simbolo del fascismo sono stati per quasi due secoli di proprietà austriaca, ospiteranno il 16 ottobre il Gran Ballo delle debuttanti, organizzato dall'Ambasciata d'Austria. Il placet è arrivato proprio in questi giorni dai Beni culturali, in cambio l'Austria offrirà un contributo per il restauro di un'opera. E sarà proprio nei Saloni Monumentali al piano nobile del palazzo, ovvero nella Sala del Mappamondo e nel Salone delle Battaglie, dove il Duce allestì il suo ufficio nonchè la sede del Gran Consiglio del fascismo, che volteggeranno le fanciulle in fiore, accompagnate dai cadetti delle accademie militari. Evento di beneficienza aperto alle ragazze tra i 16 e i 23 anni, il Gran Ballo Viennese si svolge nella capitale dal 2007, promosso dalle città di Roma e di Vienna. Nelle passate edizioni è stato ospitato nelle sale di Palazzo Brancaccio. Quest'anno il passaggio a Palazzo Venezia, luogo simbolo, fa notare l'organizzazione, dei rapporti di amicizia fra Austria e Italia. «Per gli austriaci era importante riportare il Ballo in quella che era stata la loro storica ambasciata e noi siamo stati felici di accontentarli», spiega il direttore valorizzazione del ministero Mario Resca, che si è personalmente speso per accontentare gli austriaci. Una cortesia, precisa il direttore generale, che rientra negli accordi di collaborazione, anche culturale, tra i due Stati, «è un rapporto bilaterale importante anche per ulteriori sviluppi futuri», sottolinea. Palazzo Venezia è stato costruito tra il 1454 e il 1467 su commissione del cardinale Pietro Barbo, poi diventato papa Paolo II. È stato a lungo dimora di papi e poi anche ambasciata della Repubblica di Venezia, da cui ha preso il nome. Alla fine del Settecento è diventato di proprietà degli austriaci, sede per un periodo anche dell'ambasciata, ed è rimasto austriaco fino al 1916, quando è passato nelle mani del governo italiano. Mussolini ne fece la sede del governo. E il peso della storia è rimasto, tanto che dal 1944 il balcone affacciato su Piazza Venezia, quello delle «decisioni irrevocabili» dal quale il 10 giugno del 1940 il duce annunciò la dichiarazione di guerra contro Inghilterra e Francia, non è mai stato riaperto. E nemmeno lo sarà, ha chiarito qualche giorno fa il sottosegretario Francesco Giro, nemmeno dopo che saranno terminati i lavori di restauro in corso nel palazzo.

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