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Addio al raddoppio dei pedaggi

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AntonioSbraga Dopo un'intera mattinata di rabbia montante ai caselli, appelli a palazzo Chigi e minacce di azioni legali, ieri pomeriggio è finalmente arrivato dall'Anas l'ordine per l'inversione di marcia sul caro-pedaggi autostradali. «L'Anas ha dato istruzione a tutte le società concessionarie di sospendere, nei tempi tecnici minimi indispensabili, la maggiorazione tariffaria adottata a partire dal 1° luglio in applicazione delle ordinanze del Tar Lazio e del decreto del Consiglio di Stato», ha comunicato l'ente gestore delle autostrade. Quindi, presumibilmente già da oggi, nei 9 caselli capitolini (Roma Nord, Sud e Fiano Romano per l'A1, Roma ovest e Maccarese-Fregene per l'A12 e Roma est, Lunghezza, Settecamini e Ponte di Nona per l'A24) gli automobilisti non pagheranno più il rincaro da uno a due euro scattato il mese scorso. «Chiediamo ai consumatori di conservare le ricevute per i rimborsi», dice il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. Ma ieri mattina la Federconsumatori era arrivata a minacciare «una class action contro l'Anas» e il presidente della Provincia, promotore del ricorso al Tar insieme ad altri 41 Comuni, aveva subito inviato una lettera al premier Berlusconi per far «abbassare i pedaggi» ai caselli. E solo dopo le 16, quando è arrivata la nota dell'ente gestore, Nicola Zingaretti si è detto finalmente «soddisfatto della decisione dell'Anas che rispetta i provvedimenti del Tar e del Consiglio di Stato». Reazioni analoghe sono arrivate dal presidente della Regione Renata Polverini, e dal sindaco di Roma Gianni Alemanno. «Il blocco degli aumenti dei pedaggi era un atto dovuto. Non si possono chiedere altri sacrifici ai cittadini, e in particolare ai pendolari, che già affrontano tante difficoltà», ha detto il governatore, con il primo cittadino capitolino che invita «il ministero delle Infrastrutture, come già ho proposto nelle scorse settimane, a ridiscutere i termini del contratto di servizio con il concessionario monopolista».

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