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Premiata la qualità del Lazio

Renata Polverini

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Il latte del Lazio sarà pagato alla stalla 38 centesimi il litro, più 0,05 centesimi al litro come premialità per la qualità e la tracciabilità del latte laziale a fronte del 35,70 attuali. Alla fine di una vertenza, a volte accesa, i risultati sono arrivati non solo sul prezzo ma all'interno di un' azione punta al miglioramento della qualità del prodotto fresco, assistenza alle aziende e promozione. Soddisfatta dell'esito del tavolo regionale la presidente Renata Polverini. «Siamo i primi a chiudere un accordo interprofessionale sulla filiera del latte. Solo sabato scorso sono stata svegliata da una telefonata del prefetto perché c'erano proteste alla Centrale del Latte - ha ricordato - Abbiamo dunque deciso di riaprire il tavolo non solo per motivi di ordine pubblico ma convinti di trovare una soluzione». Arrivata ieri mattina con l'annuncio del neoassessore all'Agricoltura, Angela Birindelli, dell'accordo sul prezzo del latte tra le organizzazioni agricole e l'industria di trasformazione, con l'impegno a sostenere la filiera con 2,2 milioni di euro già disponibili. «Il comparto del latte - ha sottolineato l'assessore - con le sue duemila aziende e una produzione di quasi 400mila tonnellate di latte è fondamentale per il nostro sistema economico». Ma la novità è anche un altra: il tavolo tecnico sarà permanente con l'obiettivo di valorizzare il comparto lattiero-caseario partendo dalla territorialità e rendendo più competitivo il latte "made in Lazio" sui mercati». Protagonisti dell'esito della vertenza Regione, Provincia, Comune e Parmalat «che ha voluto dare respiro e investire nel futuro», a seguire la Centrale del Latte di Roma e di Rieti, Fattoria Latte Sano, Assolatte, Confcooperative, le associazioni regionali Coldiretti, Confagricoltura e Cia. Per il presidente di Coldiretti, Massimo Gargano, l'accordo permette «di spostare la competitività dai costi alla qualità creando valore per cittadini e consumatori». Positiva la valutazione del presidente di Confagricoltura, Paolo Perinelli poiché «ci sono le premesse per migliorare la zootecnia e il nostro latte. L'unico neo è aver definito l'accordo a valenza trimestrale. Comunque ci sono tutte le premesse per confermarlo oltre il periodo vigente». Compiaciuto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno che torna sulla necessità di riaprire un confronto sulla proprietà della Centrale. «L'accordo raggiunto è un'ottima notizia oltre che la conferma del grande lavoro che la presidente Polverini sta svolgendo. - dice una nota del Campidoglio - Il Lazio, infatti, è la prima regione a riconoscere il lavoro degli allevatori e allo stesso tempo a garantire la tracciabilità del prodotto. Si tratta di un vero e proprio cambio di passo rispetto al passato che ora deve proseguire riaprendo un confronto sulla proprietà della Centrale. Centrale del latte e Azienda Latte Sano devono sempre più essere un grande simbolo del chilometro zero e del contatto tra i consumatori di Roma e i produttori, garantendo rintracciabilità, qualità e filiera corta». Ma quella sulla proprietà è probabilmente la partita più complessa.

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