Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Sfratti fermi o il Piano casa si blocca

Il Campidoglio, Roma

  • a
  • a
  • a

Gli sfratti delle case degli enti previdenziali fermi un anno per consentire al Piano casa di muovere a settembre nuovi passi senza dover affrontare un'emergenza più grave di quella attuale. Il rischio è di ritrovarsi migliaia di persone in più senza un alloggio, a causa degli aumenti dei canoni di affitto. Il tavolo tecnico congiunto Regione-Comune, varato oggi dal sindaco Alemanno e dalla governatrice del Lazio Polverini, lavorerà intanto per rivedere il protocollo sottoscritto dai due enti nel 2007 che, ha spiegato la Polverini - «deve essere modificato e integrato». «Il Tavolo tecnico - ha aggiunto - lavorerà anche sulla nuova legge del piano Casa. Si partirà già dalla fine dell'estate con interventi operativi». Quanto ai finanziamenti, il presidente del Lazio ha sottolineato che «c'è già un affidamento in Bilancio che peraltro non è stato sbloccato perché le norme non erano il linea con il protocollo stesso. Il Comune di Roma, con Alemanno, ha già provveduto ad inviare la documentazione che serviva, 62 milioni di euro sono già stati sbloccati, man mano che sarà prodotta l'ulteriore documentazione richiesta dal protocollo si procederà allo sblocco totale». Sul fronte sfratti, il sindaco e la governatrice hanno chiamato insieme il ministro Matteoli, che incontrerano in settimana, «perché temiamo - hanno detto - che in autunno ci sarà una nuova ondata, tra l'altro degli enti privatizzati, che farà di nuovo esplodere il problema casa nella Capitale. La necessità è «frenare le emergenze almeno per un anno, in modo tale che tutto ciò che è stato predisposto dal Piano casa del Comune, e tutto quello che farà la Regione in questo senso, permettano di dare risposte abitative a chi ne ha bisogno». «Per fronteggiare questo pericolo - ha aggiunto il sindaco - è necessario un intervento legislativo per frenare il fenomeno». Il problema delle case degli enti, ha tenuto a precisare l'assessore alla Casa della Regione Teodoro Buontempo, tra gli attori seduti al tavolo tecnico - è che gran parte di questi inquilini possono pagare i mutui, ma non possono ottenerli a causa dell'età, perchè hanno 55, 60 anni e oltre. Stiamo quindi definendo un programma affinché queste persone con un sistema di garanzie o dei mutui agevolati possano comprare casa». E Buontempo non ha risparmiato critiche alla legge regionale sul Piano Casa fatta dalla precedente Giunta: «È fallita completamente, perché a causa di regole farraginose e difficoltà di ogni genere non vi hanno fatto ricorso neppure i privati». «La nuova legge che si sta predisponendo - ha aggiunto - tenendo conto del giusto equilibrio ambientale ed evitando speculazioni inaccettabili renderà possibile una "corsia" grazie a cui si potrà migliorare la situazione abitativa, mentre una parte consistente riguarderà l'edilizia sociale, convenzionata e popolare».

Dai blog