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Da soccorritori a vittime

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Il loro mestiere è soccorrere. Partire a sirene spiegate e dribblare il traffico della metropoli per arrivare in tempo, qualche volta anche rischiando di restare feriti in un incidente stradale. Ma l'altra sera sono stati loro ad avere bisogno d'aiuto. E non l'hanno ricevuto. Due operatori del 118 intervenuti nella zona di Vigne Nuove per dare ausilio a una donna che dichiarava di essere stata colta da malore sono stati brutalmente picchiati dal compagno e da due conoscenti della «richiedente». I tre, infatti, sostenevano che l'ambulanza era in ritardo. Un'aggressione violenta e immotivata che ha costretto i due soccorritori a ricorrere alle cure ospedaliere (le loro condizioni erano tali da meritare il codice rosso), mentre alla donna, che poi s'è scoperto era vittima solo di una crisi d'ansia, è stato assegnato il codice verde, cioè quello meno grave previsto dal triage. È accaduto mercoledì sera. L'autoambulanza del 118, partita secondo quanto riferito dall'Ares dalla postazione Marcigliana, è arrivata via Giulio Pasquali, alle Vigne Nuove, alle 18.59, undici minuti appena dopo la chiamata. Troppi comunque, per i tre che, giunto sul posto il mezzo di pronto intervento, hanno subito cominciato a inveire contro i due operatori sanitari e a prendere a calci il veicolo. Poi, non contenti, quando l'infermiere è sceso e stava estraendo la barella, lo hanno colpito al volto con alcuni pugni. L'operatore a questo punto è rientrato nel mezzo per chiedere via radio l'ausilio delle forze dell'ordine. Ma uno dei tre amici della paziente gli ha strappato di mano il microfono e lo ha trascinato a forza fuori dall'abitacolo. Poi l'uomo ha ricevuto una dose supplementare di botte ed è stato anche minacciato di morte. Dopo aver assistito al brutale pestaggio, l'autista ha cercato di dare una mano al collega ed è sceso dall'ambulanza. Il risultato è stato che anche lui è stato aggredito con calci e pugni dal furibondo terzetto. Malgrado l'aggressione, i due hanno trasportato la donna al Sant'Andrea. Nello stesso ospedale l'autista e l'infemiere sono stati visitati e giudicati guaribili rispettivamente in dieci e cinque giorni. I tre amici della donna soccorsa sono stati denunciati dall'Ares e dalle loro vittime.

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