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Due morti al benzinaio, è giallo

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Duemorti, un mistero, su viale Palmiro Togliatti, la sera affollata di prostitute e clienti. Ieri mattina alle 7, in un distributore Q8 a ridosso dell'area verde madre Teresa di Calcutta, seduti a terra con le spalle adagiate sulla cabina di un autolavaggio sono stati trovati i cadaveri di due uomini dall'apparente età di 30-40 anni, forse dell'Europa dell'Est. Non presentavano alcuno segno di violenza, sui volti non un rivolo di sangue, un livido, una contusione, sui corpi alcun segno di trascinamento. Sulle braccia scoperte solo i segni che sembrano lasciati dall'ago delle siringhe che usano i tossici per assumere la dose di droga. Sul posto sono arrivati i poliziotti, la Scientifica, il capo della Squadra mobile Vittorio Rizzi e il dirigente della sezione Omicidi Stefano Signoretti. Poi anche il medico legale e il magistrato di turno. Anche se tutto sembra chiaro il giallo per ora resta. A tenerlo in piedi è la causa della morte che non si riesce a comprendere. Come non si riesce a capire come i due siano arrivati lì. La cabina dell'autolavaggio corre su un lato dell'impianto, costeggia il parco. Se i due si fossero nascoti dietro la struttura per non farsi vedere mentre si drogavano, in terra si sarebbero trovate le siringhe. Invece no. A questo punto neppure si esclude che i due siano morti altrove e altri li abbiano caricati in macchina e portati al Q8. L'autopsia chiarirà. Specie l'ultimo dubbio: sono stati uccisi dai signori della prostituzione, con una rapida stretta al collo, che uccide senza lasciare grumi di sangue? Una domanda che presto avrà risposta. Fab. Dic.

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