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Otto piani per ricordare la Shoah

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AlessioLiverziani Un museo per non dimenticare l'Olocausto. Entro tre anni a Villa Torlonia. Anche Roma avrà il suo luogo della memoria per ricordare i sei milioni di ebrei uccisi dai nazisti nei campi di concentramento. Ieri, in Campidoglio, è stato messo tutto nero su bianco dal sindaco Gianni Alemanno. La firma è arrivata nel corso della cerimonia di consegna del progetto premilimare per il Museo della Shoah, donato al Comune da Claudio Toti della Lamaro. «Entro il 2013 sarà consegnato alla città - ha dichiarato Alemanno - c'è già uno stanziamento di 13 milioni e 400 mila euro». Nell'area di circa tremila metri quadri, in via Alessandro Torlonia, sorgerà un edificio di otto piani, di cui quattro interrati per limitare l'impatto con gli edifici circostanti. Un parallelepipedo nero, su cui saranno incisi i nomi dei deportati italiani, ospiterà le sale espositive, mentre uno spazio a tronco di cono evocherà i drammatici percorsi dei campi di concentramento. Accanto, una biblioteca con archivio audiovisivo e fotografico e della Fondazione Spielberg, una sala conferenze, un parcheggi pubblico e uno privato, una caffetteria e un bookshop. Alla presentazione nella Sala delle Bandiere, oltre all'assessore ai Lavori pubblici, Fabrizio Ghera, al presidente della Provincia, Nicola Zingaretti e all'architetto progettista, Luca Zevi, c'erano anche il direttore scientifico del Museo della Shoah Marcello Pezzetti, il presidente della Fondazione Museo della Shoah, Leone Paserman e il presidente della Comunità Ebraica Riccardo Pacifici. «L'Italia ha finalmente colmato una lacuna - ha detto Pacifici - non sarà solo il museo di Roma, ma uno spazio con un respiro nazionale». Un luogo di incontro e di confronto, dunque, dedicato in particolar modo alle nuove generazioni, sempre più «povere» di memoria storica. Come ha sottolineato la governatrice del Lazio, Renata Polverini, che contribuirà con fondi regionali alla messa in opera del progetto, in questi anni molti studenti hanno avuto l'opportunità di visitare lo Yad Vashem di Gerusalemme grazie al concorso «Il percorso dei giusti». «Con il Museo della Shoah - ha spiegato la presidente della Regione - i cittadini di ogni Paese avranno un luogo attraverso il quale farsi testimoni della memoria contro ogni forma di intolleranza e di discriminazione». Per il sindaco Alemanno, «adesso non ci sono più impedimenti. Il Comune farà il suo dovere come stazione appaltante, mentre la Fondazione Museo dello Shoah lavorerà dal punto di vista culturale in modo che questa diventi un'istituzione per far crescere la coscienza e la consapevolezza di quanto accaduto negli anni terribili della Shoah».

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