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Ci poteva scappare il morto

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Anzipoteva essere una strage, l'ennesima mattanza consumata in un contesto familiare musulmano dove un uomo (di quelli che odiano le donne) ammazza moglie e figlia «colpevoli», questa volta, di voler lavorare per contribuire anche loro al sostentamento della famiglia. È successo ieri in un appartamento di via Torrenova. Lui, 50 anni egiziano s'è scagliato con un coltellaccio prima sulla figlia, che è scappata, poi sulla moglie di 43 anni che rincasava dal lavoro e stava scaricando dal furgone dei prodotti che commercializza. Fortunatamente sono intervenuti, chiamati dalla figlia, i carabinieri della stazione di Tor Bella Monaca che hanno bloccato l'egiziano e lo hanno portato a Regina Coeli. Non è stato un raptus perché l'uomo, come ha raccontato la moglie ai militari, minacciava e maltrattava da mesi le due donne perché le voleva a casa «secondo la tradizione del loro Paese» che impone soltanto all'uomo, padre-padrone «di lavorare e al quale tutti devono obbedire rispettandone le decisioni». Ancora un dramma familiare (vengono alla mente i sacrifici di Hina e Sanaa, massacrate dai rispettivi padri perché amavano dei ragazzi italiani) in nome di una cultura e di una fede religiosa prese a pretesto e cucite addosso ai propri pregiudizi. «In realtà questo è un uomo perdente dell'integrazione - spiega Khaled Fouad Allam, algerino e docente di storia dei paesi islamici all'Università di Trieste - È una persona che ha profondi conflitti con sè stessa e trova una giustificazione religiosa al suo comportamento. È ovvio che tutte queste imposizioni nascono dalle sue insicurezze e con l'islam non hanno nulla a che fare». Dunque è stato un disagio psicologico ad armare quest'uomo? «Un comportamento deplorevole anche perché non è un bell'esempio per le nuove generazioni che in questo Paese hanno diritto ad integrarsi». Non c'è nessuna restrizione nel mondo arabo per la donna che lavora? «Assolutamente no. Anche mia madre lavorava. Quest'uomo per rimuovere i suoi disagi s'è attaccato a un mondo che non esiste. Può anche essere stato influenzato da qualche associazione neo-fondamentalista che alimenta l'odio e impedisce sociale e indottrina contro l'integrazione sociale. Ma questo non lo giustifica».

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