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Tassa di soggiorno. Pagheranno anche i b&b

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Siva dai campeggi agli hotel 5 stelle, passando per agriturismo e Bed and Breakfast. Un contributo che porterebbe nelle casse capitoline 79 milioni 175 mila 413 euro. Semplice la divisione: un euro a notte, per massimo tre notti per campeggi, agriturismo, B&B, case vacanze; due euro, sempre per un massimo di tre notti, per affittacamere, case per ferie, residence. Poi gli hotel, divisi per stelle: una stella, un euro; due stelle 1,50 euro, 3 stelle 2 euro, 4 stelle 3 euro; 5 stelle 5 euro. Sempre per un massimo di tre notti. Una manovra chiara quella ipotizzata dal Campidoglio che potrebbe tuttavia essere «sostituita» da due proposte alternative, come caldeggiato dalla categoria degli albergatori. Proposte che tuttavia impongono l'intervento di una legge statale. L'aumento di un euro per tutti i musei comunali e statali (che porterebbe un introito di circa 8,6 milioni di euro) e il 20 per cento del gettito dell'Iva del settore turistico alle casse comunali, una percentuale questa richiesta sotto forma di emendamento alla manovra Tremonti dal vicesindaco e senatore Mauro Cutrufo. Se dovesse essere approvato l'incasso del 20% dell'Iva a favore del Comune, le casse godrebbero di un'entrata pari a 110 milioni di euro. Una proposta, quest'ultima che piace anche al Pd, così come sostenuto dal vice capogruppo in Campidoglio, Mario Mei. Spetterà dunque al Parlamento la valutazione finale. Quello che è certo, come ha ribadito Alemanno, è che i turisti che verranno a Roma a partire dal 2011 dovranno in qualche modo contribuire all'enorme spesa sostenuta finora dai romani per i servizi della città. Che sia sotto forma di tassa di soggiorno, di un aumento del biglietto d'ingresso dei musei (definito ridicolo dallo stesso Alemanno) o del recupero dell'Iva, a questo punto poco importa. Quello che conta è che il turismo dia qualcosa anche agli enti locali e non solo, e non più, ai privati. Sus. Nov.

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