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Movida al Maxxi Il contrappasso colpisce il Ministero

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.E cosa accade? Che i residenti si sollevano contro un concerto promosso proprio da un'istituzione che fa capo al Ministero. È accaduto al Maxxi. I cittadini del quartiere Flaminio si sono scagliati contro «i rumori e il disagio» causati dalla manifestazione Maxximalism» ideata dal Museo nazionale delle arti del XXI secolo. «Giovedì notte c'è stato un vero e proprio rave party - ha raccontato Bernardo Pizzetti, uno dei residenti del quartiere - erano tutti ubriachi, la mattina squadre di pulitori hanno tolto un tappeto di vetri dallo spiazzo del museo». Tra l'altro, racconta Pizzetti, «la Fondazione Maxxi (creata dal Ministero) ha mandato ai residenti una lettera in cui prende l'impegno di ridurre l'impatto sonoro». E pensare che nelle settimane scorse il Ministero aveva negato l'apertura della discoteca Kura Kura sulla scalinata di Valle Giulia (divieto sospeso dal Tar) e che le notti animate a Castel Sant'Angelo non sarebbero possibili se sempre il Tar non avesse accolto un ricorso del Codacons contro la decisione della Soprintendenza per il Polo Museale di Roma. E come non ricordare il nulla osta revocato per il beach soccer al Circo Massimo o il parere negativo su alcuni allestimenti «invasivi» all'Isola Tiberina. Insomma, da un lato il Ministero vieta la movida fracassona, dall'altro permette concerti che fanno infuriare i residenti. Proprio quelli con la sua «firma». Il sottosegretario Giro corre ai ripari: «Verificherò se ci sono stati abusi. Sarebbe paradossale che il nostro Ministero da un lato impartisca prescrizioni severissime per gli allestimenti dei concerti e dall'altro sia permissivo per le iniziative promosse negli spazi gestiti da una Fondazione da esso vigilata».

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