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Presidi e 113 alleati antigavettoni

Polizia

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I presidi dei licei capitolini vogliono bandire i gavettoni di fine anno. Gli studenti non ci stanno e annunciano battaglia all'ultima goccia. Sabato sarà guerra, come ogni ultimo giorno di scuola. Un rito che nemmeno le forze dell'ordine, chiamate da alcuni dirigenti scolastici a intervenire, potranno fermare. I ragazzi attendono, trepidano e si stanno già organizzando per mettere a punto gli ultimi dettagli. Dove e chi colpire, chi salvare, quali armi usare. Uova, farina, arance, ketchup o gli inoffensivi palloncini pieni d'acqua? Non solo agenti anti-gavettone e lo spauracchio del 5 in condotta, però. Per i più tranquilli e meritevoli i direttori degli istituti hanno pensato ad allettanti giornate di distrazione nei musei e nei cinema. Chissà cosa ne pensano di quest'alternativa i ragazzi del Manara e del Kennedy che ogni anno si scontrano a Villa Pamphili. Oppure gli studenti dei licei rivali Tasso e Righi, che si sono già dati appuntamento a due passi da scuola. Ma i presidi fanno sul serio. All'istituto tecnico privato Segni lanci di uova, gavettoni e arance potrebbero pesare sulla pagella e sul voto in condotta. Mario Rusconi, direttore dello scientifico Newton, ha già mobilitato il commissariato di polizia di zona. E come lui - ha spiegato - molti altri colleghi. La richiesta è chiara: ronde di agenti nelle zone calde per evitare che i ragazzi si facciano male. Meno drastica la soluzione escogitata dal liceo Albertelli, dove si cercherà di dirottare l'euforia studentesca dell'ultimo giorno sulla festa che si svolgerà sabato sera nella scuola. Prevista anche l'esibizione live della band dell'istituto. Sempre che i ragazzi suonino come si deve e non costringano i colleghi studenti a protestare con lanci di ortaggi. Al liceo Augusto c'è invece in cantiere una specie di cerimonia in stile oscar dello studente, dove verranno premiati i più bravi. Al Mamiani, così come al Righi, due feste sono state già celebrate lo scorso week-end mentre ora si spera anche nel buon senso dei ragazzi, che lo scorso anno non hanno risparmiato su uova e farina. Il preside del Mamiani, Cosimo Guarino, non dispera. Ironicamente si domanda e si risponde: «Ci riproveranno anche quest'anno? Vorrà dire che apriremo una pasticceria».

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