Finte prostitute italiane rapinavano clienti veri
.Due energumeni che s'infilano nella macchina in cui si sta «consumando» il rapporto con la «lucciola» di turno e, sotto la minaccia delle armi, ti rapinano del portafogli. È accaduto ad almeno una quindicina di frequentatori delle due prostitute, italiane, di 30 e 33 anni e con un lunghissimo elenco di precedenti specifici alle spalle, arrestate dagli agenti del commissariato Tuscolano diretti da Laura Vilardo. Lo spettro si materializzava all'improvviso. I due, uno romeno già identificato e l'altro italiano, comparivano dal nulla nel buio della notte, minacciavano i malcapitati e li derubavano, alcune volte costringendoli a prelevare contanti con i loro bancomat. La coppia di passeggiatrici agganciava i clienti in via Palmiro Togliatti e a Cinecittà e li conduceva in una stradina appartata della zona. A questo punto saltavano fuori i due complici, che aspettavano nascosti l'arrivo della vettura. Negli ultimi quattro-cinque mesi al commissariato Tuscolano e ai carabinieri sono state presentate una quindicina di denunce, confluite in un unico fascicolo. Gli investigatori hanno mostrato alle vittime le foto delle due peripatetiche, già schedate e oggetto di un avviso orale del Questore (una specie di Daspo, che le invitava a tenere una condotta in linea con il codice penale). Alcuni di loro le hanno riconosciute, permettendo così agli agenti di individuarle e arrestarle per rapina aggravata in concorso. Ora la polizia sta cercando i complici, che spesso agivano armati sebbene in alcuni casi per ottenere i soldi dai poveretti colti con i pantaloni abbassati e in un luogo isolato bastava una minaccia verbale. Da mettere in conto, infine, che non tutti denunciavano la rapina subita per paura di rivelare i loro pellegrinaggi notturni alla ricerca di sesso a pagamento.