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I tassisti rinunciano agli aumenti

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Nonsolo stipendi bloccati per chi lavoro nella pubblica amministrazione, decurtazione delle indennità per i consiglieri comunali e, sembrerebbe, addirittura annullata per quelli municipali. Aumento dell'Irpef per tutti i romani e un contributo di soggiorno per i turisti per rimpinguare le sofferenti casse capitoline. Gli effetti della manovra Tremonti che impone sacrifici per tutti ha fatto riflettere anche i tassisti che da tre anni aspettano l'adeguamento delle tariffe che porterebbe, comunque, a un aumento del costo delle corse. La delibera deve essere approvata dal Consiglio comunale e prevede, ricordiamo, l'obbligo di esporre le tariffe sugli sportelli, l'abolizione della «tariffa 2», ci sarà dunque un'unica tariffa progressiva e, tra l'altro, l'adeguamento delle tariffe fisse: da 40 a 45 euro per l'aeroporto di Fiumicino, da 30 a 35 per quello di Ciampino e l'introduzione di una nuova tariffa fissa per Civitavecchia, pari a 120 euro. Adeguamenti, certo, ma che si risolverebbero con un aumento delle corse e, in un momento in cui tutti sono chiamati a dare un contributo le auto bianche sono pronte a fare la loro parte. «L'adeguamento delle tariffe è un atto dovuto in base alla legge - spiega Angelo Mele, vice presidente dell'Assodemoscoop che ha proposto di bloccare gli aumenti - ma rispetto a quanto sta accadendo a livello economico e gli effetti della crisi abbiamo proposto ai sindacati di categoria di fare anche noi la nostra parte e rinviare l'introduzione delle nuove tariffe all'autunno quando, tra l'altro, verrà costituita la commissione super partes voluta dal Comune e che dovrà redigere anche l'analisi dei costi in base alla quale rivedere le tariffe». Ieri una riunione tra Cisa, Ugl, Cisl, Assodemoscoop, Federtaxi e Ati si è protratta fino a tarda notte e il blocco delle tariffe taxi potrebbe essere richiesto al sindaco Alemanno già nei prossimi giorni. Sus. Nov.

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