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«Dalla Procura nessuna indicazione»

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Nuovocolpo di scena su quello che è ormai diventato il «caso Gemma», la società ex partecipata del Comune che si occupava, fino all'altro ieri, della gestione dell'Ufficio Condono e con la quale il Campidoglio ha deciso di rescindere il contratto. Alle motivazioni date dal sindaco Alemanno, «dobbiamo seguire le indicazioni della magistratura che ha in corso un'inchiesta e che ha fatto emergere elementi chiari...», ha replicato ieri il capo della procura di Roma, Giovanni Ferrara. «Con riferimento alla notizia secondo cui l'amministrazione comunale si sarebbe determinata alla risoluzione del contratto con la società Gemma, sulla base di "indicazioni della magistratura", questo Ufficio conferma di avere in corso un procedimento penale avente oggetto l'attività della società Gemma in cui sono indagati tra l'altro i rappresentanti legali della società e l'attuale assessore all'Urbanistica. Ritiene tuttavia di dover precisare, che nessuna indicazione è stata data all'amministrazione comunale, essendo evidentemente di esclusiva responsabilità e competenza dell'ente pubblico la gestione del rapporto contrattuale con la società Gemma». Una nota chiara, quella della magistratura alla quale, poco dopo, replica ancora Alemanno. «È chiaro che la magistratura non ci ha dato alcuna indicazione, perché l'azione dell'amministrazione è autonoma. Quello che noi abbiamo desunto dall'inchiesta della magistratura è di non poter continuare con il pagamento dell'attività di Gemma. Questo ha generato, da parte di Gemma, l'abbandono del cantiere e quindi, da parte nostra l'avvio della ricerca di un'alternativa». Ma se sul caso Gemma e sull'Ufficio Condono ci sarà ancora molto da dire, e sotto diversi punti di vista, l'allarme si allarga anche a Risorse per Roma. A lanciarlo il vice presidente del Consiglio comunale Mirko Coratti (Pd): «Dopo Gemma anche Risorse per Roma potrebbe fare la stessa fine, dalla Commissione Patrimonio ho potuto apprendere che la società, nata per gestire alienazione, valorizzazione e progettazione del patrimonio immobiliare del Comune, la cui partecipazione è al 100%, naviga in pessime acque, nonostante le ricapitalizzazioni e gli annunci di rilancio. Da agosto i dipendenti rischiano di non ricevere lo stipendio nonostante Risorse per Roma vanti crediti nei confronti del Comune per oltre 20 milioni di commesse eseguite e non pagate. Ritengo quindi necessario un chiarimento urgente da parte del sindaco sul futuro della società».

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