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Vampiri di valigie nella stiva e ladri furbetti al check-in

Passeggeri in attesa del bagaglio in ritardo all'aeroporto di Fiumicino

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C'è chi svuota le valigie dei turisti in partenza da Fiumicino, chi ruba i bagagli al check-in e chi fa finta di perdersi borse e bauli dei passeggeri in overbooking. Ognuno ha la propria tecnica, il proprio stile, i propri obiettivi. I vampiri dei bagagli colpiscono nella stiva degli aerei. Con lo sguardo selezionano le valigie «ricche» da quelle comuni. Con un taglierino fanno scattare la serratura. Poi la mano vola all'interno. Ai più esperti occorre meno di un minuto per capire se c'è qualcosa di interessante. La caccia è agli oggetti duri: macchine fotografiche, videocamere, computer ma anche scarpe e profumi. Le vittime sono in genere i turisti stranieri dei voli diretti in america e in Giappone, quelli che fanno più shopping a Roma. Una volta a destinazione, sarà difficile rintracciare il ladro. Che, nel frattempo, avrà già venduto il corpo del reato. Per questo la Polaria, oltre che lavorare sulle denunce dei viaggiatori, effettua quotidiani controlli in pista, lungo il percorso che i bagagli effettuano dalle baie di raccolta dei terminal ai jet. Gli arresti non mancano. L'operazione più grande? Quella dei 28 operai che avevano costituito nel 2000 un'organizzazione criminale per svuotare le valigie, segnalando fin dal check in quelle ritenute «interessanti». La più curiosa? Quella di un'intera squadra di «caricatori» che nel 1974 aveva sottratto una partita di diamanti da una spedizione postale. Vennero catturati dopo aver acquistato Porsche e gioielli. Quotidiani, invece, gli arresti di immigrati, spesso clandestini, che sbarcano a Fiumicino per «fare la spesa» e cioè rubare borse e zaini ai passeggeri distratti durante le operazioni al check-in. Infilando un valigione con il fondo bucato sopra al bagaglio da rubare. Peccato che, mescolati ai turisti, ci siano sempre ispettori della polizia giudiziaria in borghese! A sparire sono pure le valigie dei viaggiatori in overbooking. Inspiegabilmente qualcuno toglie loro le fascette con il codice del volo e la destinazione. E così, invece di venire stivate, finiscono al «lost&found». In questo caso non sono i ladri ad agire ma dipendenti aeroportuali poco corretti che considerano la gestione dei bagagli in overboooking un «problema». I turisti decollano così senza valigia, senza sapere però che i bagagli non sono affatto sicuri nel magazzino «lost&found». Gli operai manolesta in passato hanno colpito pure qui.  

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