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Era toccato a Francesco Storace in veste di governatore del Lazio, poi al suo successore, Piero Marrazzo e, quasi come un mantra di iniziazione, adesso tocca anche a Renata Polverini.

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Nel2008 a metterci la faccia sulla proposta di far pagare il passaggio sul raccordo anulare, una delle strade con il numero più elevato di veicoli al mondo, fu il sottosegretario ai Trasporti, oggi viceministro, Roberto Castelli. Un «sogno», quello del leghista compiuto nuovamente ai primi di febbraio. Ora, alla vigilia di una manvora finanziaria che prevede per la prima volta sacrifici per la «casta», indiscrezioni riportano all'introduzione del bazello sul Grande raccordo anulare, definito anacronisticamente «autostrada», quando invece si tratta di un anello (in alcune tratte ancora a due corsie) intorno alla Capitale. Far pagare il pedaggio a centinaia di migliaia di persone che trascorrono ogni giorno delle ore paralizzati sul raccordo, perché del tutto inadeguato, risulta non solo fazioso ma anche un po' crudele. L'ipotesi del pedaggio è stata comunque respinta (come sempre) al «misterioso» mittente da Regione, Provincia e Comune. E speriamo che stavolta si pensi più a pescare nelle tasche della casta e non in quelle degli automobilisti romani.

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