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Altri undici trans davanti al gip Tra loro il compagno di Cafasso

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Dadomani a venerdì il gip Renato Laviola interrogherà i trans Adriano Da Motta (detto Jennifer), Sidney Silva Dos Santos (detto Camilla), Silvio Da Costa Silva (detto Silvia), Alexandre Gomes Dos Santos (detto Rachel), Maureen De Paula Monteiro, Fernando Wattage Mahes, Suzileia Lucas Viana, Amanda Mendoza, Domingo Perez, Marianna Wechsler e Emiliano Mercuri. Mettere nero su bianco la loro testimonianza nel corso dell'incidente probatorio è particolarmente importante dal momento che sono ritenuti «persone particolarmente esposte ad atti di violenza e di minaccia». Ad essere attese sono soprattutto le dichiarazioni di Jennifer, il trans brasiliano che la mattina del 12 settembre 2009 ha visto morire il pusher Gianguerino Cafasso in un albergo sulla Salaria. Per la morte di Cafasso sono indagati i carabinieri Nicola Testini (ritenuto dall'accusa l'autore materiale dell'omicidio), Luciano Simeone e Carlo Tagliente (concorso nell'omicidio volontario). Simeone e Tagliente sono gli stessi carabinieri che il 3 luglio avrebbero filmato con il cellulare l'allora governatore Marrazzo in compagnia di Natalì. Il 26 novembre, Jennifer aveva raccontato al procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e al sostituto Rodolfo Sabelli che fu Testini a vendere a Cafasso «l'assaggio di cocaina» che gli sarebbe stato fatale. Jennifer era convinta che la prossima a morire, dopo Brenda, sarebbe stata lei: «Tutti i trans mi dicono che sarò io la prossima vittima. Sono convinti che io sia la chiave di tutto». È stata proprio Jennifer a svelare i rapporti tra Cafasso e i carabinieri «infedeli» oggi in carcere: «Rino lavorava con i carabinieri nel senso che quando arrivava uno spacciatore nuovo che voleva spacciare fra i trans, intervenivano i carabinieri e quello spacciatore doveva andarsene, perché solo Rino poteva spacciare». Dar. Mar.

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