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Due colpi in un'ora Il titolare spara e ferisce un passante

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Èla sera del 30 marzo, in una tabaccheria di via Gregorio XI, all'Aurelio, si presenta un rapinatore a volto coperto e pistola spianata. «Fuori i soldi». Nel negozio ci sono dei clienti e la famiglia dietro al bancone - padre, madre e figlio di 25 anni - non reagisce, consegna l'incasso della giornata al bandito, che scappa con i contanti. Passano poche decine di minuti e la scena si ripete. Stesso copione, epilogo diverso. Un maxi scooter si ferma di fronte al negozio, ci sono due uomini a bordo, uno di loro entra. Casco in testa, sciarpa sul viso e pistola in mano. Ripete le stesse battute di chi lo ha preceduto, ma stavolta la cassa è vuota. «Andate via, ci hanno rapinati poco fa» rispondono i proprietari. Il malvivente non ci crede, si innervosisce. Afferra la donna, le punta una pistola alla tempia, minaccia di ucciderla. Il figlio reagisce, prende la pistola, esplode due colpi. È in quel momento che passa l'auto di Michele Corcione, un medico di 73 anni. Il finestrino dell'auto va in frantumi, Corcione viene ferito di striscio alla gola, forse dalle schegge di vetro. Il rapinatore salta sulla sullo scooter, che parte a tutta velocità allontanandosi nelle strade trafficate dell'Aurelio. Ora la famiglia ha paura, si sente abbandonata. Luigi, il padre, è convinto: «La verità è che in questo paese non siamo difesi, e poi ci si sorprende quando accadono cose del genere».

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