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Nel ventre del Serpentone tra droga, abusivi e rifiuti

Le case di Corviale

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Ci sono due mondi che convivono al Nuovo Corviale. Il primo è formato da più di un chilometro di cemento sporco e freddo. Sciatto e composto. Il secondo è fatto di gente vera, che abita in uno dei 1200 appartamenti come fosse un alveare umano. Tra queste mura dormono persone normali affascinate dal «mostro». Fiere di viverci. È l'edificio a far paura. Al primo impatto cerchi di abbracciarlo con uno sguardo ma non ce la fai. Sono sei lotti. Sei maxi edifici di nove piani. Da fuori è impossibile capire cosa succede nel ventre del Serpentone. Bisogna entrare. C'è un ingresso ogni 150 metri formato da enormi cancellate. A destra un corridoio senza fine. A sinistra un altro. Davanti le scale che portano ai piani. Gli ascensori sono in tutto 74. Ne funzionano una decina. Ovunque immondizia. Pacchetti di sigarette vuoti e ogni tipo di carta. Dai contenitori per la pizza a vecchi giornali. Tutto per terra. Nel Serpentone c'è un unico tappeto di rifiuti. Non esiste un angolo dove metterli. Dietro un ballatoio al piano terra c'è anche la carcassa di un auto rivoltata. Ogni tanto trovi qualche materasso accantonato. Uno, meglio riposto, è vicino a un baule. Contiene qualche panno e un ferro da stiro. A Corviane si «abita» anche nei corridoi. Tra un lotto e un altro gli spazi vuoti sono riempiti da spazzatura buttata dall'alto dai residenti che non hanno voglia di raggiungere i cassonetti per strada. C'è anche un carrello della spesa, distrutto, lanciato da chissà quanti metri. Poi qualche sedia senza una gamba. Un centinaio di sacchetti dell'immondizia. Un cartone di un televisore appena comprato. Ma è al quarto piano che il degrado del Serpentone tocca l'apice. Qui c'è il regno degli abusivi. Quelli che hanno occupato casa. Che vivono rintanati dietro un lucchetto e che si allacciano alla luce del corridoio. Che stendono i panni sopra la cuccia del cane mentre i tubi del water del piano di sopra passano sopra le teste di bambini sonnecchianti in una stanza adibita a cucina-salotto-ripostiglio-camera da letto. Dall'alto al basso. In cantina, come al quarto piano, non si può entrare. A meno che non sei del giro. Da queste parti i «proprietari» spuntano quando cala il sole. Tirano fuori la droga. E accontentano i giovani che arrivano da tutta Roma. Lo sanno tutti come funziona. Di notte si spaccia. Punto. E i residenti dell'altro mondo si rinchiudono dentro casa.

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