A lezione di sorriso dal dottor Patch Adams

È ironico, è divertente, è irriverente. È goffo, è buffo e pungente ai limiti della provocazione. È Patch Adams, il medico, il clown. Uno di noi. Si è presentato così ieri nell'Aula Magna della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Roma Tre l'ambasciatore del sorriso, considerato il padre fondatore della “clownterapia”. L'ateneo, che ha dato vita a un master di primo livello in «Comicoterapia per la formazione del clown dottore» ha ospitato il primo di una serie di incontri e seminari che Patch Adams terrà presso vari atenei italiani per sensibilizzare e informare sull'importanza del «prendersi cura» (dall'inglese «to care») e dell'intenzione educativa. Pantaloni arancio a pallettoni, camicia mille colori, cravatta fantasia e scarpe da ginnastica. I baffi si sposano bene con quella lunga treccia di capelli bianchi tinti per metà da un blu elettrico. Sgrana gli occhioni buoni dietro un paio di grandi occhiali, sorride a tutti e, irriverente, conquista dopo solo un quarto d'ora un'intera platea di adulti e ragazzi, giornalisti e studenti, strappando loro degli applausi scroscianti e liberatori quando punta il dito contro ognuno di loro istigandoli prepotentemente alla “resistenza” e alla «rivoluzione non violenta». Una rivoluzione intesa come rivolta di cervelli, cuori e anime contro il capitalismo, il consumismo, il potere, la politica e il denaro che stanno ammalando il mondo, in virtù della libertà di pensiero, della comprensione e dell'amore. È così che la vita di Patch Adams resa già magnificamente sullo schermo nel 1998 da uno strepitoso Robin Williams nell'omonima pellicola hollywoodiana, raccontata oggi da Patch Adams in persona commuove più di qualsiasi altro film o attore. Il medico tocca il cuore degli studenti quando parla loro dell'importanza di vivere con gioia ogni momento, senza smettere di inseguire i propri sogni e i propri ideali, con la determinazione e il coraggio di dire “basta!” se quello che facciamo non è quello che realmente amiamo. Patch ripercorre poi con loro la sua storia personale, dalla sua esperienza in Sri Lanka dopo lo tsunami a quella, più recente, ad Haiti dopo il terremoto. E ancora dai tre tentativi di suicidio, fino alla nascita di un modello di ospedale unico al mondo fondato sulla valorizzazione del rapporto medico-paziente realizzata, appunto, attraverso la terapia del sorriso. Oltre a essere il presidente e il fondatore del «Gesundheit! Institute», l'organizzazione sanitario-assistenziale e umanitaria no-profit in West Virginia, Hunter Pach Adams è impegnato sul fronte umanitario in più di 65 Paesi al mondo. L'appuntamento per oggi con il clown dottore è alle 10,30 alla Facoltà di Psicologia dell'Università de L'Aquila.