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Aule chiuse per i vermi Al secondo attacco presi quattro baby bulli

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.Ma gli studenti dell'Avogadro ci stavano prendendo un po' troppo gusto. Lo storico liceo scientifico di via Brenta, nel quartiere Trieste, era già stato chiuso martedì scorso a causa di un'invasione di vermi. Un gruppetto di alunni voleva ripetere lo scherzetto anche mercoledì notte. Ma non c'è riuscito. I carabinieri della stazione Salaria li aspettavano al varco e li hanno colti con i bigattini nel sacco. Per la precisione 9,5 chili di larve da pesca. I quattro ragazzi (due di 16 e due di 17 anni) sono stati denunciati per tentato danneggiamento e interruzione di pubblico servizio. Quando sono stati scoperti, nel cuore della notte (alle 24,30 per la precisione) mentre scavalcavano la recinzione della scuola, non si sono scomposti: «Volevamo solo fare qualche giorno di vacanza in più», hanno spiegato ai carabinieri. La banda, però, ha negato di aver cosparso la scuola di vermi anche due notti prima. Una «bravata» che aveva costretto la direzione a concedere agli studenti un giorno di vacanza per disinfestare le aule. Forse i quattro speravano che la ditta di pulizia impiegasse più tempo. E allora hanno deciso di fare il bis. In fin dei conti i bigattini costano poco e la vacanza è assicurata. Su internet addirittura c'è chi si scambia informazioni utili per l'atto vandalico perfetto. Sui blog ce n'è per tutti i gusti. Francesco chiede: «Se li compro il pomeriggio e la mattina li butto nella scuola, quand'è che si trasformano in mosche?». Fortunatamente c'è Marco, un compagno un po' più saggio, che risponde: «Devo dispensarti dal compiere un gesto simile. Dal punto di vista sanitario sarebbe un disastro».

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