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All'Ostiense scoppia la guerra etnica

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Un'altra aggressione, ma stavolta in pieno giorno lungo via «12 ottobre 1492», nel dormitorio all'aperto sotto i portici dell'ex Air terminal. La sera prima, venerdì notte, c'erano state le coltellate, durante la maxi rissa scoppiata tra etnie afgane nella strada intitolata alla scoperta dell'America, e che ha portato in ospedale quattro immmigrati: uno è in fin di vita. Ieri pomeriggio, Il Tempo è andato a vedere cosa succede nell'insediamento, a pochi metri da piazza «12 ottobre 1492», la piccola piazza intitolata alla scoperta dell'America su cui sfocia via Giuseppe Marciante, alle spalle di via Ostiense. Ma avvicinare i disperati che bivaccano su cartoni e materassi, sotto i portici, in mezzo a cumuli di rifiuti è stato impossibile. Mentre costeggiavamo la strada, infatti, lo scatto del fotografo ha immortalato un'aggressione in diretta. Come dimostra la fotografia: un uomo nell'atto di agitare minacciosamente una spranga mentre una donna tenta di bloccargli la mano. I portici dell'ex Air Terminal, che dovrebbe diventare un centro commerciale, ma che per ora resta un inferno, sono di nuovo popolatissimi. Sono tornati anche gli afgani, che fino al 15 aprile, il gionro dello sgombero dormivano dentro il Forlanini. Ieri sotto i portici, poco prima delle cinque del pomeriggio c'erano già molti immigrati. Ma non erano afgani. Sembravano dell'Est. Sostavano in gruppi composti prevalentemente di uomini, ognuno con un paio di donne, molti lividi sugli occhi. Alcuni erano già coricati su cartoni e luridi materassi circondati da ogni genere di immondizia. In zona c'è anche una tendopoli, quella di via Palos, dove venerdì notte si è verificata la maxi rissa: si imbocca dopo il sottopasso che va dalla Colombo verso l'ex air terminal, nei pressi della camera di commercio dove stanno sorgendo nuove costruzioni. È in questo scenario di degrado che sta maturando una sorta di guerra tra gruppi di immigrati di diverse etnie. I problemi di convivenza sono noti anche ai residenti del quartiere che li temono. «Se potessi scapperei via da qui al più presto», ha detto ieri una poliziotta che ci ha chiesto la tutela della privacy. La giovane dotta ha sottolineato «un'aria di forte omertà che si respira in zona». I problemi di convivenza tra etnie potrebbero essere alla base della maxi rissa esplosa tra gli afgani venerdì notte. Per sedarla sono dovute intervenire numerose autoradio. Ma potrebbe esserci anche una guerra tra bande che si dividono «proventi illeciti» derivanti dallo spaccio della droga. Anche su quest'ultima ipotesi stanno lavorando i carabinieri della stazione Roma Garbatella e della compagnia Roma Eur. Il massacro è iniziato verso le 22, in piazzale XII ottobre, nei pressi del terminal dell'Ostiense, in cui sono rimaste ferite quattro persone, una delle quali rischia di morire. Gli investigatori stanno vagliando la posizione di 14 cittadini afgani, di età compresa tra i 20 e i 30 anni, tutti fermati nella stessa notte. A fronteggiarsi a colpi di coltelli sono state due diverse etnie afgane, quella Pastun e quella Azara, nel vicino insediamento di via Palos. Per sedare la rissa sono dovute intervenire numerose autoradio. Il ferito più grave, di 30 anni, è stato ricoverato all'ospedale San Giovanni per coltellate all'addome, ai polmoni e al cuoio capelluto; grave, ma non in pericolo di vita, un venticinquenne ricoverato al San Camillo per alcune coltellate al torace. Meno serie le condizioni di un ragazzo di 21 anni, ricoverato al Sant'Eugenio e di un uomo di 30 che si trova al Cto.

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