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In manette la bidella strozzina del Prenestino

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Afarla arrestare è stata una delle vittime che, in cambio di 600 euro, avrebbe dovuto restituirne 2.600. F.A., 47 anni, impiegata in una scuola del quartiere Prenestino è stata arrestata dalla polizia con l'accusa di usura ed estorsione. La vicenda è iniziata a marzo, quando la bidella vittima ha confidato ad F.A. di avere problemi economici. F.A. si è offerta di aiutarla e gli ha prestato 600 euro a patto che la restituzione avvenisse entro 10 giorni con una maggiorazione di 120 euro. Non essendo riuscita ad onorare il debito la malcapitata è riuscita ad ottenere una proroga al termine della quale avrebbe dovuto pagare però 1.300 euro altrimenti le avrebbero potuto bruciare l'autovettura e sottoporla a violenze fisiche. Ma gli interessi hanno continuato ad aumentare fino ad arrivare, il 21 aprile, a 2.600 euro. La creditrice ha così accompagnato la debitrice in banca costringendola a prelevare dal conto corrente il denaro per il saldo. La donna, esasperata e terrorizzata, si quindi è rivolta alla polizia, che ha convinto la vittima ad incontrare per l'ultima volta l'usuraia filmando l'incontro e contrassegnando le banconote con le quali avrebbe dovuto essere pagata una quota del debito. F.A., pretendendo l'intera somma, ha aggredito la collega, l'ha minacciata e le ha ordinato di consegnare monili in oro e preziosi intimandole di stare attenta perché sarebbe finita male. Immediato l'intervento degli genti, che hanno arrestato l'usuraia e l'ha rinchiusa nel carcere di Rebibbia.

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