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Dopo l'ennesima deroga all'ordinanza, firmata solo un anno fa, che disciplina l'apertura e la chiusura dei negozi, la Confesercenti «tuona» contro l'assessore al commercio Davide Bordoni.

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«Cosìl'ordinanza non ha senso – dice Giammaria – non si può ogni volta, in prossimità di una festività nazionale, fare una deroga adducendo come motivazione il rilancio dei consumi. Perché non solo non si rilancia proprio niente, ma si danneggia ulteriormente il piccolo negoziante dando una mano ai centri commerciali». L' «accusa» non è poi tanto sottile ed è stata lanciata più volte dalla Confesercenti, stanca di trovarsi di fronte ad un'ordinanza «puntualmente disattesa» che calendarizza aperture e chiusure delle attività in modo da dare una giusta programmazione al settore. Le altre associazioni, al momento, tacciono o meglio si trincerano dietro un «no comment», ma per Giammaria è una questione di tutela dei piccoli per i quali non è affatto facile sostenere i costi di un'apertura in un giorno festivo. «È un sistema sbagliato - sostiene ancora la Confesercenti - che non tiene conto delle reali esigenze dei commercianti in un momento di grande crisi. Voglio ricordare poi – conclude Giammaria – che Roma già adesso è una delle città più "aperte" d'Europa».

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