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Sfrattati gli afgani dal Forlanini

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Entrooggi circa un centinaio di afgani dovranno lasciare il pianoterra di un vecchio padiglione dell'ex ospedale Forlanini sulla Portuense. Molti hanno cominciato a farlo già da ieri mattina: la comunicazione è stata "notificata" da polizia, carabinieri e vigili urbani, schierati nel piazzale interno, davanti alla struttura, per evitare che un eventuale loro rifiuto potesse creare problemi di ordine pubblico. Invece gli afgani non se lo sono fatti ripetere. Hanno preso le poche cose che avevano con sé e hanno lasciato il Forlanini. Con l'accordo dell'azienda ospedaliera, il Comune aveva integrato nel piano freddo anche l'ospitalità degli asiatici che erano fuggiti dai talebani dell'Afghanistan per rifugiarsi tra i palazzi della capitale. Scaduto il piano freddo è terminato anche il soggiorno per gli afgani. Al secondo piano del padiglione si trovano circa settanta rifugiati politici: si occupano di loro alcuni operatori di un'associazione legata al Comune. Servono colazione e cena. Gli ospiti devono rientare al Forlanini entro le 21. Prima del piano freddo, il ritrovo di questi senza fissa dimora venuti da lontano era la stazione ferroviaria Ostiense: dormivano anche sotto le grate, sui camminamenti seminterrati che costeggiano la stazione. Il rifugio era diventato un punto di riferimento per chi voleva lasciare Kabul. Alcuni degli afgani aveva in tasca l'indirizzo dell'Ostiense, ricevuto dal connazionale a Roma. F.D.C.

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