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Curiosa iniziativa della sezione italiana di Amnesty International, che torna a protestare contro il piano nomadi capitolino.

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Oral'annuncio di una «giornata di mobilitazione nazionale» per chiedere al sindaco Alemanno e al prefetto di Roma di sospendere il Piano nomadi e rivederne l'attuazione «in modo da garantire che essa sia condivisa con le comunità rom interessate... e che sia sempre rispettato il diritto a un alloggio adeguato». Dalle parole ai fatti, Amnesty scende in campo e sabato e domenica raccoglierà le firme per l'appello alla sospensione e revisione del Piano Nomadi. La raccolta firme per la sospensione del Piano Alemanno è stata organizzata ad Albano d'Ivrea, S. Giovanni in Periceto (Bo), Forlì, Milano, Ancona Pesaro, Ragusa Ibla, Agrigento, Palermo, Catania, Vasto, Cagliari, Torre del Greco, sabato 17 aprile; a Termini Imerese, Scauri, Milano, domenica 18 aprile e lunedì 19 a Santa Marinella. Curioso quindi che non ci sia Roma. Discorso analogo per la raccolta firme on line che Amnesty Italia ha avviato contro il piano nomadi capitolino. Sono state raccolte 5.864 firme. Un dato inutile e contraddittorio. La consultazione e la condivisione dovrebbero avvenire con tutti i soggetti interessati e dunque svolgersi prima di tutto a Roma. Coinvolgere solo una parte (Amnesty la chiede per i rom) e «condirla» con un consenso fuori città sembra, più che un appello a un precetto democratico, pura strumentalizzazione politica. Sus. Nov.

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