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Padre e figlia picchiati per 5 euro

polizia

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Spedizione di baby-bulli contro una giovane coppia romena, che prima ha subìto un tentativo di estorsione e poi la violenta ritorsione, con schiaffi alla loro bimba di 9 mesi e bastonate al padre 21enne. Il giovane romeno è finito all'ospedale «San Giovanni Evangelista» di Tivoli con un trauma cranico, frattura scomposta delle ossa nasali e contusioni su tutto il resto del corpo: ne avrà per trenta giorni. La bimba fortunatamente se l'è cavata solo con un grosso spavento e un pianto ininterrotto davanti alla crudeltà gratuita della banda dei quattro capeggiata da un coetaneo del padre: il 21enne C. M. A., un pregiudicato di Tivoli Terme appena uscito dagli arresti domiciliari (ma ancora sottoposto all'obbligo della presentazione in caserma). Con lui un 17enne, S.B.C., e due sedicenni (R.M. e T.E.) di Albuccione di Guidonia. I bulli si sono presentati nel primo pomeriggio in piazza della Queva, a Tivoli Terme. Lì hanno incrociato la giovane coppia romena seduta su una panchina davanti al passeggino della piccola. E l'approccio è stato subito minaccioso: «Dateci 5 euro oppure prendiamo a schiaffi vostra figlia». I due genitori sono inizialmente rimasti basiti dalla richiesta poi, quando hanno visto assestare i primi ceffoni sul viso della povera bimba, il padre ha tentato di reagire. Ma il branco l'ha obbligato alla fuga verso il vicino stabilimento delle Terme Albule. E, sotto gli occhi della moglie che teneva in braccio la piccola e chiedeva aiuto, ben in otto lo hanno rincorso armati di bastone, raggiungendolo a forza di violenti colpi che gli hanno fatto perdere i sensi. Prima dell'arrivo della volante del commissariato di Tivoli, alcune persone sono intervenute per soccorrere il malcapitato, e in particolare un quarantenne romeno, A. D., che a sua volta è stato però aggredito violentemente con calci e pugni dalla banda. I baby-bulli si sono dati alla fuga ma, grazie alle numerose testimonianze raccolte dagli agenti, i quattro autori materiali delle violenze, che poi hanno ammesso le loro responsabilità davanti ai familiari convocati in Commissariato, sono stati identificati e denunciati a piede libero per tentata estorsione, lesioni personali aggravate dall'uso di bastoni e danneggiamento. Quest'ultimo capo d'accusa tre dei quattro baby-bulli se lo sono procurato direttamente in Commissariato. Alla vista del padre del loro compagno di spedizione interrogato in un altro ufficio dagli agenti, infatti, hanno iniziato a dare in escandescenza per vecchie ruggini. Si è sfiorato il contatto fisico, evitato solo grazie alla porta blindata del Commissariato. Presa però a calci fino allo scardinamento delle giunture (hanno anche divelto i fissanti dell'ingresso cementati al muro), con gli agenti costretti a intervenire e ad allungare ulteriormente la sfilza delle denunce dopo la spedizione punitiva dei baby-bulli.

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