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Se modificate illegalmente diventano bolidi difficili da controllare

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Ilvirgolettato è d'obbligo, perché su questi mezzi c'è tanta, troppa disinformazione. Iniziamo col dire che in commercio ce ne sono due tipi: con massa inferiore ai 350 kg e max 4 kW di potenza, guidabili anche a 14 anni, solo con patentino e certificato medico; con massa fino a 400 kg e potenza fino a 15 kW, che necessitano di 16 anni e patente A1. Tutti i quadricicli (è il termine tecnico) sono omologati in base alle Direttive comunitarie 2002/24/CE e 97/24/CE, che non prevedono le prove di crash test obbligatorie, anche se c'è da dire che ormai, quasi tutte le case costruttrici li fanno lo stesso, a proprie spese. Eccoci arrivati al cuore del problema, al recondito quesito che turba il sonno di molti genitori: «Queste macchinette sono sicure?». La risposta è semplice e complicata al tempo stesso. Anche se siamo ben lungi dagli standard di una vera autovettura, quasi tutti i nuovi modelli montano freni a disco e i telai sono del tipo a deformazione progressiva. I leggeri, poi, non possono essere elaborati facilmente. I motori sono due tempi diesel, di cilindrata prossima ai 500 cmc, estremamente lenti e abbinati a cambi a variazione continua (come per i ciclomotori). Il risultato del tuning più esasperato, si traduce, generalmente, in tanto fumo e poco sprint. Diverso è il discorso per i pesanti che, con un po' di buona volontà, possono essere spinti molto oltre i limiti consentiti, con tutti i rischi che ne derivano. Il vero problema è rappresentato dall'esuberanza giovanile degli utilizzatori, che dovrebbe essere addomesticata da ben altro che un esamino teorico, perchè per quanto sicuri e per quanto poco veloci, i quadricicli vivono le stesse angherie da circolazione di ogni altra automobile. I controlli, inoltre, dovrebbero essere molto più serrati, per evitare che qualche scriteriato riesca a trasformare la sua macchinetta in un bolide da ultima spiaggia. Se la cosa può consolare, stando alle statistiche ufficiali: nel 2008, a fronte di 218.871 incidenti stradali, solo lo 0,1% ha visto coinvolti dei quadricicli, responsabili solo dello 0,3% dei decessi (18) e dello 0,2% dei feriti (610).

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