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Il Prg di Veltroni, portatore di tanti guai per Alemanno & Company, ha una cosa buona: le centralità.

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Secondogli urbanisti che le hanno pensate, tra trent'anni Roma sposterà il suo baricento del traffico da una direttrice "periferia-centro" a una più circolare. Le 18 centralità si snoderebbero lungo l'anello del Grande raccordo all'interno e all'esterno dell'attuale Gra. Polifunzionalità è la parola chiave. Le centralità sono state immaginate autosufficienti, in grado di assicurare ai rispettivi residenti un ventaglio di servizi di base che consentano loro di diminuire gli spostamenti, soprattutto verso un centro storico visto dai tecnici del Comune per la prima volta come un gigantesco museo da custodire e rendere più fruibile. Nella nuova Capitale, in caso di passeggiate in Centro, si potrà rinunciare all'auto per spostarsi e utilizzare mezzi pubblici più efficienti. E per chi non volesse rinunciare all'auto, il Centro della Capitale del 2030 offrirebbe posti auto a "go go". Ma il Prg di Walter, che già non supporta il progetto delle centralità con adeguate risposte in tema di mobilità e infrastrutture, si contorce da più di un anno in una ragnatela di vincoli e ricorsi che non fanno ben sperare. È quindi inutile continuare a parlare di centralità ipotizzando addirittura funzioni specifiche al posto della polifunzionalità se nessun politico si è mai azzardato a riprendere quel primo fondamentale progetto di trasferire i ministeri dal centro alla periferia, così come si era ipotizzato tanti anni fa con lo Sdo.

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