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Albano, il centrodestra adesso fa autocritica

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Erail 1999. Poi c'è stato un black-out di dieci anni, durante i quali l'opposizione di Albano affinava le armi e attendeva il suo uomo. Lo ha trovato. È Nicola Marini, persona molto stimata anche nelle fila dell'ex maggioranza. La sua vittoria netta non lascia spazio a dubbi sulle intenzioni dell'elettorato della cittadina. Il merito del centrosinistra è stato sicuramente quello di aver catalizzato intorno al candidato Nicola Marini un fortissimo entusiasmo. La campagna elettorale è stata particolarmente sobria, politicamente determinata e mediaticamente molto efficace. Prima di tutto gli argomenti, poi qualche polemica di rilancio, ma sempre contenuta. Il centrodestra, invece, ha fatto numerosi errori di percorso. Il più grave è stato probabilmente quello della sottovalutazione di Marini e dell'Udc, che veniva considerata «spuntata». A ciò va aggiunta una comunicazione mediatica altalenante e il ritardo nel lancio della candidatura di Marco Silvestroni. Probabilmente, dunque, c'era troppa convinzione di avere la vittoria già in tasca. Eppure la città rumoreggiava da mesi e mesi. Bisognava ascoltarla di più. Ma negli ultimi anni il centrodestra si è parlato troppo addosso. Peccato che Silvestroni, su questo fronte, abbia scontato colpe non sue. «Da una parte, è fisiologico che dopo un decennio ci sia una richiesta di cambiamento – spiega l'ex vicesindaco Vincenzo Rovere - Dall'altra, ci sono state delle mancanze, tra cui l'assenza di comunicazione delle cose che abbiamo fatto. Il nostro compito sarà quello di fare un'opposizione sana per il bene della città - continua Rovere - Ad oggi posso dire che è stata sottovalutata l'Udc, che rappresenta un po' la rivelazione delle urne». Nel centrodestra ci si aspettava di più dal Pdl, Area Democratica e dalla lista Alleanza di Centro. «Il Pdl ha registrato un calo ad Albano centro – sottolinea ancora l'ex vicesindaco - Nei prossimi giorni ragioneremo sulle ragioni di questo dato. A Marini faccio i migliori auguri di buon lavoro». A Palazzo Savelli, dunque, cambia il vento. Si attende ora la proclamazione del nuovo primo citatdino.

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