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Assalto a Parco Leonardo

Polizia

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Venti interminabili minuti di terrore nelle mani dei rapinatori. È stato il tempo a tradire la banda che ieri ha assaltato la Banca Popolare del Lazio di via Andrea Mantegna, a Parco Leonardo, a Fiumicino. Alle 14.30 scatta il piano dei criminali. Il primo entra, finge di effettuare un prelievo, sopraggiunge il complice. Coperti da cappelli e sciarpe, si guardano, poi esplode la violenza. «Zitti e aprite» intimano agli impiegati. Alle minacce i cassieri sbloccano la porta e irrompe il terzo bandito che, con pistola alla mano, consegna le armi agli altri due. Trovano anche il tempo di scherzare i tre, mentre attendono che le casse, temporizzate, si aprano dopo 20 minuti, racconteranno i testimoni. Per i quattro addetti, la donna delle pulizie e un cliente inizia l'incubo lungo quasi mezzora. Ma la banda non arriverà mai al bottino. Il quarto uomo, piazzato fuori dalla filiale, vede il portavalori che arriva e allerta i complici via trasmittente. Iniziano i secondi più lunghi della sua vita per uno dei vigilantes che, insospettito, esce dal furgone e si avvicina alla banca. Il palo, arrabbiato per il colpo fallito, gli corre incontro e, urlando «ti ammazzo», gli spara diversi colpi. Nessuno va a segno. Dopo l'inferno, il rumore delle gomme dell'auto in fuga e il silenzio irreale del quartiere residenziale. I quattro fuggono su un'Alfa Romeo 156, rubata. Sarà ritrovata poco lontano, dalla polizia, in via Oslo. I malviventi cambiano auto e scatta la caccia di polizia e carabinieri, anche con un elicottero, per tutta Roma, ma invano. «Ho pensato di morire – racconta, voce tremante, Monica, 37enne impiegata delle pulizie – Mai avuta tanta paura». Ha ancora negli occhi l'immagine di quella pistola puntata in faccia, a due metri di distanza, Stefano, 42enne, guardia giurata della Deltapol. «Gli abbiamo rovinato la festa – sorride ancora scosso – non so come non mi abbiano preso. Ho pensato solo a ripararmi aspettando di sentire il proiettile addosso». Quattro i colpi sparati da una calibro 765, repertati dalla Polizia di Fiumicino, che, filmati e testimonianze alla mano, tenterà di identificare i banditi: tre italiani e, forse, un rumeno, tra i 20 e i 30 anni.

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