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Tagli alle società, sparisce Roma Energia

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Sichiama «Osservatorio Ambientale sui cambiamenti climatici». Avrà il compito di elaborare piani di azione, che saranno poi sottoposti all'approvazione del Consiglio Comunale, per il raggiungimento degli obiettivi indicati nel piano energetico ambientale della città di Roma, presentato lo scorso dicembre durante il vertice di Copenhagen. La nuova struttura assorbirà le funzioni sinora svolte da Roma Energia per valorizzare le politiche dell'amministrazione capitolina nella riduzione delle emissioni inquinanti, del consumo sostenibile dell'energia e della produzione di elettricità da fonti rinnovabili. La decisione di costituire questo nuovo organismo è scaturita, secondo il Campidoglio, dal fatto che Roma Energia non era in possesso dei requisiti necessari alla realizzazione dei progetti programmati in campo ambientale. L'istituzione dell'Osservatorio che dovrà essere approvata dal Consiglio comunale, rientra nel piano di riassetto delle società capitoline. Un «patrimonio», quello delle partecipazioni del Comune di Roma che conta 106 società, per un valore di quattro miliardi di patrimonio netto e oltre 27 mila dipendenti. Numeri, tuttavia, destinati a cambiare in fretta. Il piano, suddiviso in più delibere, ha già iniziato l'iter di approvazione (giunta-commissioni-Consiglio comunale) e si dovrà concludere, e dunque attuare, entro dicembre 2010/gennaio 2011, secondo quanto stabilito dal Decreto Ronchi che disciplina il sistema delle partecipate comunali. Quattro gli indirizzi dettati dal «Piano Leo» che, ricordiamo, puntano sostanzialmente al dimezzamento delle società capitoline. Verranno così definite nuove regole di gestione in base alle quali l'amministrazione capitolina avrà un controllo sulle società pari a quello che esercita sui propri uffici. Il Campidoglio detterà poi gli indirizzi per la stesura dei Rapporti Previsionali Aziendali annuali, nei quali si fisseranno obiettivi, budget, assunzioni, politiche finanziarie. In ogni società dovrà essere presente un dirigente contabile, scelto dal Comune, con il compito di monitorare costantemente la situazione economica e finanziaria della società. Per quanto riguarda invece i contratti di servizio, il riassetto delle partecipate implicherà la revisione dei contratti di servizio e di appalto. Saranno dunque rivisti i criteri di determinazione dei costi, valutati non più in base alla spesa «storica» ma ai costi «standard», cioè sulla media dei prezzi di mercato. PAl via poli la dismissione delle partecipazioni non necessarie, si elimina in tal modo la sovrapposizione di società. A tal fine si procederà a fusioni, scissioni e riorganizzazioni aziendali. Allo studio poi una maggiore partecipazione dei dipendenti alla gestione dell'azienda che avrà in Atac il suo primo modello di applicazione con la vendita di azioni societarie ai dipendenti. Verrà infine costituita una società capogruppo, una "holding", appunto, alla quale saranno conferite le quote azionarie del Comune, con il fine di rafforzare la catena di controllo sulle società e realizzare un vero e proprio «Gruppo». Questo comporta, ad esempio l'unificazione dei servizi attraverso la centrale unica degli acquisti. Sus. Nov.

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