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Studenti di destra aggrediti coi picconi

Il piazzale di fronte l'università di Tor Vergata

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È un'altra giornata di botte all'Università di Tor Vergata. Pugni, calci e spunta anche qualche arma a far salire il livello di tensione. Studenti di destra e di sinistra si affrontano davanti alla facoltà di Giurisprudenza, all'interno del parcheggio del negozio Toys. Le accuse, di nuovo, sono incrociate. Ma a far scattare l'aggressione, secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine, sono stati i militanti dei Collettivi. Così una normale giornata universitaria rischia di diventare tragedia quando due giovani del movimento di destra, Blocco Studentesco, poco dopo le 15 restano soli nel parcheggio dello store di giocattoli proprio di fronte alla facoltà. «Due ragazzi erano lì con i motorini accesi - racconta Francesco Polacchi, responsabile nazionale del movimento - improvvisamente sono stati accerchiati da una ventina di persone». In realtà gli studenti di sinistra sono quasi quaranta. Si avvicinano. Dietro le loro schiene spuntano mazze di ferro e di legno. Alcuni indossano pugni di ferro, altri tengono stretti al petto i caschi pronti a scatenare la rissa. Spunta anche qualche lama. Uno di loro ha in mano una piccozza. «A quel punto - racconta il responsabile del Blocco Studentesco - ci siamo accorti di cosa stava accadendo e siamo subito scattati per aiutarli».  Lo scontro è breve ma frontale. Botte. Pochi minuti. Un solo ferito. È fuori pericolo. L'intervento della polizia, infatti, avviene poco dopo l'inizio dei tafferugli, grazie a una immediata segnalazione. Qualche universitario di sinistra alla vista delle forze dell'ordine fugge dentro il negozio di giocattoli, scatenando la paura dei clienti che pensano a una rapina. La fuga, però, è breve. Alla fine saranno identificati e denunciati in stato di libertà con l'accusa di rissa aggravata 27 studenti, 9 di sinistra e 18 di destra, ma la polizia sta effettuando ulteriori indagini grazie alle immagini video delle telecamere del parcheggio. Enrico, 21 anni, è uno dei due ragazzi aggrediti nel parcheggio davanti alla facoltà di Giurisprudenza. A fine giornata ripercorre gli istanti di tensione: «Quando sono scesi dalle auto, non ancora armati, inizialmente mi avevano scambiato per uno di sinistra. Poi hanno capito che non ero dei loro e hanno provato a venirci addosso. Ho pensato: eccoli di nuovo gli antifascisti che ci vogliono cacciare dalle scuole. Sono quelli che rovinano l'ambiente politico, provano ad alzare la tensione in continuazione. Noi dobbiamo sempre stare attenti a non cadere nelle loro provocazioni. Il loro obiettivo è tentare di non farci esprimere le nostre idee». Alessandro, vent'anni, è l'altro assaltato. Lui ed Enrico stanno bene. Sono stati fortunati: solo spintoni, nessuna contusione. «Qui la situazione è sempre più grave - dice Alessandro -, consideriamo che episodi simili avvengono ormai in tutta Italia. Ci odiano, cercano lo scontro fine a se stesso, ma così ci rimette l'università prima di tutti perché diventa un problema anche seguire una lezione in aula. Basta con la negazione della libertà di parola». La rissa di ieri è già il secondo round nella guerra tra studenti di destra e sinistra. Lunedì i tafferugli sono nati dentro l'aula di Giurisprudenza, sempre a Tor Vergata. Durante la conferenza «popoli identitari» organizzata dal Blocco Studentesco, e approvata dall'Ateneo, un gruppo di studenti dei Collettivi hanno iniziato a distribuire volantini che titolavano: «Per la libertà dei popoli oppressi contro i neofascisti dell'associazione Popoli. Tor Vergata si conferma Tor Vergogna». È stato quando la protesta è arrivata fin dentro l'aula che i due gruppi sono venuti a contatto. Il risultato è stato un bilancio di cinque feriti. Ed ora, dopo l'aggressione di ieri al parcheggio Toys, la tensione tra i giovani universitari di destra e sinistra è al massimo livello.

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