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Rivoluzione elettrica nella Capitale

A Roma sempre meno tralicci per un minore inquinamento visivo ed elettromagnetico

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A Roma parte la rivoluzione del cavo. Quello elettrico che porta l'alta tensione in città, infatti, non correrà più sulle gigantesche costruzioni di ferro. Buona parte dei tralicci sarà abbattuta e i fili passeranno su più sicuri e sostenibili guaine interrate. Sul tavolo per finanziare i lavori ci sono già 500 milioni di euro. Duecento dei quali messi dalla capitolina Acea e gli altri 300 da Terna, la società che gestisce la rete di trasporto dell'energia su tutto il territorio nazionale. Un investimento coordinato con il Comune di Roma, il cui sindaco Gianni Alemanno, presenterà tutti i dettagli del rifacimento della rete nei prossimi giorni e del quale Il Tempo è in grado di anticipare alcuni elementi. Innanzitutto la lunghezza dei tratti soggetti al rifacimento. Si tratta di circa 300 chilometri di linee che oggi corrono in aria e che subiranno comunque un intervento. In particolare alcune torri e linee fuori dal Grande Raccordo Anulare verranno completamente rifatte ma la grande novità sarà che, circa cento chilometri di cavi, saranno smontati dai tralicci e immessi in scavi sotterranei creati ex novo. Un lavoro dunque che avrà un impatto positivo dal punto di vista ambientale sia con la scomparsa di elementi di disturbo visivo dal panorama urbano sia con l'eliminazione dei fonti di inquinamento elettromagnetico. Non solo. La ricaduta sarà positiva anche sul tessuto produttivo della Capitale. I 500 milioni di investimenti si tramuteranno in appalti alle imprese edili e specializzate nel settore elettrico e potranno così rappresentare un importante volano economico per la città. Quanto ai territori sui quali si svilupperà l'intervento circa il 70% dei lavori riguarderà la zona a nord della Capitale (in particolare l'area della Cassia e del Parco di Veio). Un 20% degli appalti si concentrerà a Roma sud, in particolare nelle vicinanze di Ponte Galeria, mentre il resto interesserà le reti posizionate a est della città. Tra gli obiettivi più generali del progetto, fortemente sostenuto dall'Unione Industriali di Roma guidata da Aurelio Regina, c'è la necessità di rendere adeguata la rete elettrica capitolina alla crescente richiesta di potenza energetica da parte del sistema industriale locale e collegare lo sviluppo dell'infrastruttura di trasporto dell'energia alla pianificazione urbanistica della città del futuro.

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